Trump Minaccia Dazi al 100% sui BRICS: Ritorsione per l’Abbandono del Dollaro?

Una dichiarazione di forte impatto è stata rilasciata da Donald Trump, il presidente eletto degli Stati Uniti, riguardo alle azioni dei Paesi del gruppo Brics. La problematica centrale concerne la possibile intenzione di questi Paesi di abbandonare o ridurre l’uso del dollaro nelle loro transazioni commerciali internazionali. Trump ha avvertito che un simile passo potrebbe portare a dazi del 100%, esprimendo una posizione netta contro qualsiasi mossa che potrebbe minacciare la supremazia della valuta statunitense. Essa è attualmente considerata la valuta di riserva più utilizzata al mondo.


la proposta dei brics e le reazioni di trump

La discussione sull’introduzione di una valuta alternativa per i Brics, proposta durante il recente vertice tenutosi in Sudafrica, ha sollevato un forte interesse. Trump ha dichiarato che non permetterà che il dollaro americano venga messo in pericolo. Ha sollecitato i rappresentanti di questi Paesi a non continuare con la creazione di una nuova valuta che possa competere con il dollaro, avvertendo che le nazioni che ignorano questa richiesta potrebbero affrontare rigorosi dazi doganali e una drastica riduzione degli scambi commerciali con gli Stati Uniti.


le critiche contemporanee

Trump non è l’unico a esprimere preoccupazioni. In precedenza, Vladimir Putin aveva criticato le politiche occidentali, sottolineando come le sanzioni imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina abbiano diminuito la fiducia nel dollaro, compromettendo la sua influenza globale. Queste dichiarazioni sono emblematiche della crescente tensione tra i Paesi del Brics e l’Occidente, in un contesto geopolitico sempre più complesso.


l’approccio aggressivo di trump

Con la sua recente strategia commerciale, Trump ha intenzione di mostrare una linea dura nei confronti dei partner commerciali. Ha annunciato l’applicazione di dazi del 25% su tutte le importazioni provenienti da Canada e Messico, e ulteriori dazi del 10% potranno essere imposti sulle merci provenienti dalla Cina, ritenute insufficienti nel contrastare problematiche come l’immigrazione illegale e il traffico di droga.


Le minacce di Trump hanno già sollevato dei timori in merito a possibili reazioni negative da parte del Messico, mentre il primo ministro canadese Justin Trudeau ha ritenuto necessario recarsi presso la residenza di Trump a Mar-a-Lago per un incontro urgente, definito “molto produttivo” dal presidente eletto.