l’avanzata militare israeliana in siria
Recentemente, le forze armate israeliane hanno intrapreso un’azione militare nella Siria meridionale, in una zona cuscinetto al confine con le Alture di Golan, che Israele occupa e ha annesso. Questa manovra è stata definita dall’Onu come una “violazione” dell’accordo di disimpegno stabilito nel 1974 tra Israele e Siria, secondo quanto dichiarato dal portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric.
posizione del governo israeliano
Il Ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha spiegato che l’avanzata è “una misura limitata e temporanea”, implementata per ragioni di sicurezza. Il rappresentante dell’Onu ha ricevuto conferme anche dall’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, che ha sottolineato come le operazioni in Siria siano dichiaratamente “misure limitate e temporanee”. Ecco alcune delle affermazioni fatte:
- Il governo israeliano non si sta immischiando nel conflitto tra i gruppi ribelli in Siria.
- Le azioni sono mirate a garantire la sicurezza del Paese in risposta a minacce percepite lungo il confine.
posizione degli stati uniti
Il governo degli Stati Uniti ha espresso che l’incursione di Israele dovrà essere considerata “temporanea”. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, ha indicato che si tratta di un’azione necessaria in risposta al ritiro delle forze siriane, che ha generato potenziali pericoli di sicurezza per Israele. Alcuni punti salienti delle dichiarazioni americane includono:
- Riconoscimento del diritto di ciascun Paese di proteggere i propri confini.
- Impegno a monitorare il rispetto dell’accordo del 1974.
reazioni regionali
Hezbollah ha condannato l’aumento delle operazioni israeliane in Siria, esprimendo solidarietà verso il popolo siriano. Il gruppo ha criticato Israele per aver “occupato più territorio sulle Alture di Golan” e per aver “colpito le capacità difensive della Siria”. La loro posizione highlights:
- Sostegno per l’unità della Siria.
- Critiche verso gli attacchi militari israeliani.