La situazione della sanità italiana sta vivendo un momento critico, evidenziato dalla drammatica partenza di migliaia di professionisti da regioni come il Lazio. Negli ultimi mesi, in particolare tra gennaio e ottobre del 2024, si è registrata un’emorragia di personale sanitario che ha scelto di trasferirsi all’estero, in cerca di condizioni lavorative migliori e stipendi più adeguati alla propria professionalità.
2330 medici e infermieri scappano dal Lazio in soli 10 mesi
La regione Lazio ha visto oltre 2300 operatori sanitari lasciare il territorio per mete più promettenti, spinti da stipendi bassi e carichi di lavoro insostenibili. I Paesi del Golfo Persico, in particolare gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita e il Qatar, risultano altamente attrattivi, con possibilità di guadagni che possono arrivare a 20.000 euro mensili. Dati forniti dall’Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (Amsi) indicano che nel 2024 le richieste di informazioni per il trasferimento all’estero sono aumentate del 33% rispetto all’anno precedente.
Un sistema sanitario in crisi: negli Emirati Arabi 20mila € al mese
Le ragioni della fuga sono molteplici e comprendono la carenza di personale, l’aumento delle aggressioni a medici e infermieri (+46% nel 2024) e prospettive di carriera limitate. La scarsità di tutele nel settore pubblico ha indotto molti professionisti a cercare opportunità nel privato, con un aumento del 35% nelle migrazioni verso altri ambiti lavorativi. Le dimissioni dai posti di lavoro pubblici sono incrementate del 28%, aggravando il già precario stato degli ospedali italiani.
Lazio la maglia nera
Il Lazio si conferma la regione con il maggior numero di abbandoni. Nei primi cinque mesi del 2024, ben 1252 professionisti hanno lasciato la regione, rappresentando oltre il 75% delle partenze a livello nazionale. Gli ospedali di Roma e dintorni si trovano in difficoltà nel mantenere i servizi a causa di una cronica carenza di organico.
Campania e altre regioni seguono a ruota
Situazioni allarmanti emergono anche in Campania, dove oltre 670 operatori sono interessati a trasferirsi nel Golfo. Tale trend evidenzia una crisi generalizzata, con un crescente numero di regioni non in grado di trattenere i propri professionisti.
Un futuro incerto
Le proiezioni non sono affatto ottimistiche. Secondo Amsi, entro il 2027 saranno richiesti circa 125.000 nuovi medici per soddisfare il fabbisogno del sistema sanitario nazionale. L’Italia non sembra in grado di garantire il supporto necessario per trattenere i suoi professionisti.
Il fenomeno della fuga non riguarda soltanto l’aspetto economico, rappresentando un chiaro segnale di allerta per un sistema sempre più vulnerabile, aggravato dall’insufficiente investimento nella sanità territoriale. Poliambulatori e centri privati non possono compensare la carenza di personale nel settore pubblico.
Conclusioni
L’emergenza che coinvolge il Lazio e il resto d’Italia rappresenta una crisi ben più profonda, sintomo di un deterioramento della fiducia. Senza interventi strutturali significativi, il futuro della sanità italiana appare incerto, con un sistema sempre più fragile e una popolazione a rischio di una minore tutela sanitaria. La domanda cruciale resta: quanto a lungo potrà resistere prima che le fondamenta del sistema cedano completamente?