Un’importante iniziativa sta prendendo forma nel settore della salute, con un focus particolare sui farmaci innovativi. Recentemente, un emendamento è stato presentato con l’intento di estendere l’accesso a questi farmaci, aumentando il periodo di validità da sei a dieci anni. Questa proposta è stata discussa nel contesto di un convegno organizzato per analizzare il contributo dell’innovazione nel trattamento del tumore al polmone, svoltosi a Roma.
il fondo per i farmaci innovativi
Attualmente, il 35% del Fondo per i farmaci innovativi risulta inutilizzato. Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna Odv, ha sottolineato come sia “un peccato che le regioni non abbiano colto questa opportunità”. Questo dato è emerso da un report dell’IHE – The Swedish Institute for Health Economics, presentato durante l’evento. Inoltre, Mancuso ha proposto di includere nel Fondo anche i farmaci innovativi condizionati, per consentire un maggiore accesso a terapie che, seppur non ancora riconosciute come innovative, abbiano il potenziale di offrire benefici terapeutici.
proposte per migliorare l’accesso ai farmaci
Una delle questioni principali sollevate riguarda la durata di assegnazione delle etichette di innovatività, che attualmente scade dopo sei anni. Il gruppo ‘La salute un bene da difendere, un diritto da promuovere’ ha quindi presentato un emendamento alla legge di Bilancio, mirante a estendere questa tutela a dieci anni. In questo modo, si intende ampliare le opzioni terapeutiche per quei farmaci che possono risultare innovativi anche nel trattamento di altre patologie, il che rappresenta un cambiamento importante nell’approccio terapeutico.
la burocrazia e il suo impatto
I tempi di accesso ai farmaci restano un altro problema significativo. Mancuso evidenzia che il processo richiede l’approvazione di tre livelli: Ema, Aifa, e le Regioni. Poiché il tempo è un fattore cruciale per i pazienti oncologici, è necessario ridurre la burocrazia e accelerare l’iter di approvazione. È fondamentale che, una volta ottenuto il via libera da Ema e Aifa, le Regioni non ostacolino l’inserimento dei farmaci innovativi nei prontuari, per garantire una rapida disponibilità delle terapie.