Attualmente, la situazione in Corea del Sud presenta notevoli tensioni, con l’implementazione della legge marziale che ha portato a scontri significativi nei pressi del Parlamento. L’esercito ha attuato misure di blocco, causando l’intervento di elicotteri sui tetti degli edifici governativi, come riportato dai media locali.
Il discorso del presidente
Recentemente, Yoon Suk Yeol, presidente della Corea del Sud, ha effettuato un discorso inaspettato in cui ha annunciato la dichiarazione della legge marziale di emergenza. Ha sostenuto che questa misura sia essenziale per proteggere la nazione dalle “forze comuniste” mentre affronta l’opposizione del Partito Democratico, recentemente maggioritario in Parlamento a seguito delle elezioni di aprile, in merito alla legge di bilancio.
“Per garantire la stabilità di una Corea del Sud liberale contro le minacce provenienti dalla Corea del Nord ed eliminare elementi sovversivi, annuncio la legge marziale di emergenza. Il partito di opposizione, mettendo a rischio il governo con richieste di impeachment e indagini, sta cercando di proteggere il proprio leader dalla giustizia”, ha dichiarato il presidente. Successivamente, l’accesso al Parlamento è stato bloccato dalle forze di sicurezza, con i militari che hanno proclamato la sospensione delle attività parlamentari.
Yoon ha descritto l’Assemblea Nazionale come un “rifugio per criminali” e un “tana per una dittatura legislativa”, aggiungendo che il governo sarà temporaneamente gestito dall’autorità militare, sottraendolo a quella civile. “Libererò il Paese dalle forze anti-statali al più presto possibile”, ha assicurato, criticando l’opposizione per aver ostacolato i principali aspetti del funzionamento del Paese, come la lotta contro la criminalità e la sicurezza pubblica.
Scontri di fronte al Parlamento
Si stanno verificando scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti presso il Parlamento di Seul. Le immagini diffuse dalla televisione di stato mostrano le forze militari e di polizia che cercano di contenere i cittadini desiderosi di accedere all’istituzione. Lee Jae-myung, leader del partito di opposizione, ha convocato i deputati e i sostenitori a riunirsi di fronte al Parlamento. Stando alla legislazione sudcoreana, la legge marziale deve essere revocata con il voto della maggioranza parlamentare, mentre tale misura impedisce l’arresto di deputati da parte della giunta militare.
Il generale Park An-soo, designato per gestire la legge marziale, ha vietato “tutte le attività politiche”, comprese quelle dei partiti e delle manifestazioni pubbliche. Inoltre, tutti i media sono stati posti sotto il controllo militare. Il decreto che stabilisce la legge marziale, entrato in vigore alle 23 ora locale, proibisce anche ogni azione sindacale e la diffusione di informazioni false, con pene per chi infrange tali divieti, che possono includere arresti senza mandato.
L’ultima legge marziale dichiarata nel 1980
Era dal maggio del 1980 che la Corea del Sud non si trovava a vivere una situazione di legge marziale. La precedente dichiarazione risale a un evento lavorato dal colpo di Stato militare, guidato dal generale Chun Doo-hwan. Per fermare le manifestazioni studentesche a favore di riforme democratiche, il 17 maggio il governo fu costretto a estendere la legge marziale a livello nazionale, chiudendo università e limitando l’attività politica e la libertà di stampa.
Il 18 maggio 1980, la città di Gwangju vide una ribellione contro la dittatura, culminata in un massacro dai contorni tragici e indelebili, con il numero dei morti che varia da centinaia a migliaia, a testimonianza della violenza del conflitto.
Amministrazione Biden in contatto con Seul
L’Amministrazione Biden ha avviato contatti con il governo sudcoreano per monitorare attentamente l’evolversi della situazione. La comunicazione è stata confermata tramite un post sul social X da Barak Ravid di Axios, menzionando il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Sean Savett.