Emergono nuove e inquietanti informazioni riguardanti l’inchiesta per omicidio colposo che ruota attorno alla scomparsa di Margaret Spada, deceduta durante un intervento di rinoplastica a Roma. Questo evento, avvenuto il 7 novembre, ha acceso un acceso dibattito e sollevato interrogativi sulla condotta dei professionisti coinvolti e sul rispetto delle norme vigenti.
particolari dell’incidente
Alcuni elementi rilevanti sono emersi dalle indagini, in particolare un messaggio inviato a Margaret tramite WhatsApp il giorno prima dell’intervento. Il contenuto del messaggio affermava: “Tesoro sei pronta? Stai tranquilla domani puoi mangiare e bere”. Questo aspetto risulta cruciale in quanto, solitamente, i pazienti devono seguire il protocollo di digiuno pre-operatorio. La violazione di questa norma potrebbe aver comportato complicazioni letali.
interrogatori e testimonianze
Le autorità hanno proceduto con gli interrogatori di diverse donne che erano state sottoposte ad operazioni nel medesimo studio. Fonti attendibili riferiscono che circa venti pazienti siano state ascoltate dai carabinieri del Nas. Le loro testimonianze potranno chiarire le pratiche e i protocolli seguiti nello studio, il quale risultava operante senza le prescritte autorizzazioni.
Inoltre, la relazione della ASL ha confermato che Margaret presentava segni di “polmonite ab ingestis”, evidenziando la presenza di residui di cibo nei bronchi, una condizione che potrebbe aver contribuito al tragico epilogo. È stato altresì rilevato che le manovre di rianimazione non sono state eseguite nell’immediato e in modo adeguato, aggravando la situazione della giovane.
risposta al malore
Le indagini si sono anche concentrate sulle reazioni dei medici presenti al momento del malore manifestato da Margaret. Sono stati interrogati la moglie di Marco Procopio e un altro collaboratore, entrambi affermano di essersi mossi solo dopo che la situazione era diventata critica. La loro testimonianza è oggetto di accertamenti da parte degli inquirenti. Un aspetto controverso è il mancato utilizzo di un defibrillatore funzionante, presente nello studio, durante le fasi di emergenza.
In aggiunta, viene indagato anche il tempo intercorso tra il malore di Margaret e la richiesta di soccorso al 118. Alcuni testimoni riferiscono che potrebbero essere passati circa dieci minuti prima di questa chiamata. I filmati registrati dal fidanzato di Margaret potrebbero fornire ulteriori dettagli su questo intervallo temporale, contribuendo a un’analisi accurata degli eventi che hanno portato a questa drammatica fatalità.