Il report elaborato da Cushman & Wakefield, denominato “Rethinking European Offices 2030”, mette in evidenza l’urgenza di rinnovare gli uffici entro il 2030. Questo studio esamina la condizione di ben 16 edifici situati nell’Unione Europea, fornendo un quadro dettagliato delle problematiche attuali.
Obsolescenza degli uffici e interventi necessari
La ricerca sottolinea che gli uffici obsoleti richiedono interventi di ristrutturazione o restauro. Il report evidenzia le città con un alto grado di rischio di obsolescenza, tra cui:
Città | % Rischio obsolescenza |
---|---|
Milano | 86% |
Barcellona | 81% |
Stoccolma | 81% |
Parigi | 80% |
Madrid | 77% |
Amsterdam | 77% |
Londra | 76% |
Bruxelles | 70% |
Francoforte | 70% |
Berlino | 65% |
Lisbona | 64% |
Dublino | 64% |
Monaco | 60% |
Praga | 47% |
Budapest | 43% |
Varsavia | 40% |
In cima alla lista, Milano mostra una percentuale di obsolescenza pari all’86%, il che implica che gli edifici e gli uffici presenti necessiteranno di ristrutturazioni complete o, in certi casi, di demolizioni.
Le sfide legate alla direttiva green
La trasformazione richiesta dalla direttiva green si presenterà come una sfida considerevole. L’adattamento degli edifici alle normative europee comporterà costi elevati, in particolare per quanto riguarda la riqualificazione energetica.
La situazione in Europa orientale
La condizione nelle metropoli dell’Europa orientale è differente. Città come Praga, Budapest e Varsavia mostrano un rischio di obsolescenza degli uffici significativamente più basso, con una media del 41%, dovuto ai rinnovamenti effettuati negli ultimi dieci anni.
Secondo quanto affermato da Emanuele Caniggia, amministratore delegato di Dea Capital Real Estate Sgr, l’efficienza di un edificio è direttamente influenzata dalla sua gestione. Anche strutture di classe A possono risultare inadeguate se non correttamente mantenute, evidenziando così l’importanza di un’analisi attenta riguardo alla questione ambientale.