Netanyahu: Possibile Revoca dell’Arresto dalla CPI se Israele Indaga a Fondo

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Il portavoce della Corte penale internazionale (CPI), Fadi El Abdallah, ha rilasciato importanti dichiarazioni riguardo ai mandati d’arresto emessi nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Secondo il portavoce, i mandati potrebbero essere revocati se la Corte riscontrasse che in Israele è in corso un’inchiesta adeguata.

28 novembre 2024 | 14.11

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La CPI ha affermato che i sospettati possono presentare ricorso contro i mandati, mentre Netanyahu ha già comunicato che Israele procederà con tale azione legale contro le accuse. Nel frattempo, i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, sottolineando l’assenza di giustificazioni per le misure della CPI nei confronti dei leader israeliani.

Le accuse a Netanyahu, Gallant e Deif

In data 21 novembre, la CPI ha emesso tre mandati di cattura per presunti crimini di guerra contro Netanyahu, Gallant e il leader militare di Hamas, Mohammed Deif. La Corte ha individuato responsabilità penale per crimini contro l’umanità e crimini di guerra, con conseguenze dirette su qualsiasi spostamento dei coinvolti in uno dei 120 Paesi membri della CPI.

Il mandato per Deif comprende accuse legate al massacro avvenuto il 7 ottobre 2023. Israele ha dichiarato di aver ucciso Deif in un attacco aereo ad agosto, ma le notizie sulla sua morte rimangono incerte. La decisione della CPI potrebbe avere un impatto limitato, data l’assenza di Israele e Stati Uniti come membri della Corte.

La CPI ha messo in evidenza l’intenzione di privare la popolazione civile di Gaza dei mezzi essenziali per la sopravvivenza, incluso cibo e assistenza sanitaria. Viene ribadito che vi sono prove ragionevoli per credere che i due leader abbiano coscientemente orchestrato un attacco alla popolazione civile.

Inoltre, le condotte di Israele riguardo all’assistenza umanitaria a Gaza sono state monitorate dalla CPI, evidenziando come le decisioni siano state condizionate da obiettivi bellici piuttosto che da obblighi di diritto internazionale.

Le figure coinvolte in questa vicenda includono:

  • Benjamin Netanyahu
  • Yoav Gallant
  • Mohammed Deif
  • Fadi El Abdallah

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