Integrazione Ospedale-Territorio: Il Primo Pdta per Tumori Presentato in Lombardia

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Un’importante iniziativa è stata introdotta per migliorare l’assistenza oncologica in Italia, attraverso un nuovo Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) focalizzato sull’integrazione tra ospedali e territorio. Questo progetto è frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università degli studi di Milano e l’Associazione Periplo, ed è stato presentato in un convegno tenutosi in Regione Lombardia.

28 novembre 2024 | 12.30

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Ogni anno, in Italia, si registrano oltre 430.000 nuovi casi di neoplasie solide o del sangue. Una percentuale elevata di queste patologie può diventare cronica grazie a trattamenti specifici. Attualmente, nel solo settore dei tumori solidi, oltre 3,7 milioni di pazienti vivono nel Paese, di cui circa 2 milioni necessitano di assistenza sanitaria continuativa. Il nuovo Pdta mira quindi a riformare l’assistenza oncologica, estrinsecando un forte legame tra ospedale e territorio.

Commenti e contributi degli esperti

Daniele Generali, responsabile dell’Unità multidisciplinare di Patologia mammaria dell’ASST di Cremona e primo autore del Pdta, ha affermato l’importanza di ripensare la sanità per rispondere alle nuove esigenze dei cittadini. Ha evidenziato come il cancro stia diventando sempre più una malattia cronica, con un incremento quotidiano di oltre 1.000 nuovi casi. Le neoplasie del sangue colpiscono ogni anno più di 35.000 persone, e per molte di queste, se ben gestite, la malattia può risultare controllabile.

Progetto pilota a Cremona

Il nuovo Pdta si basa su un progetto pilota realizzato dall’ASST di Cremona, che ha coinvolto pazienti con tumore mammario e ha previsto la somministrazione di trattamenti al di fuori degli ospedali. Questo approccio ha ottenuto l’approvazione della Regione Lombardia, per la dispensazione di alcune terapie oncologiche in farmacie territoriali. I risultati iniziali indicano un elevato livello di soddisfazione tra i pazienti e una diminuzione delle richieste di assistenza da parte dei caregiver.

Obiettivi del nuovo modello

Ezio Belleri, direttore generale dell’ASST di Cremona, ha espresso l’intenzione di creare un modello organizzativo che garantisca assistenza ottimale ai pazienti oncologici anche fuori dai contesti ospedalieri. L’obiettivo è massimizzare la qualità dell’assistenza, ottimizzando le risorse e assicurando una maggiore sostenibilità per il Servizio sanitario nazionale.

Il direttore del dipartimento di Oncologia e Onco-ematologia dell’Università di Milano, Gianluca Vago, ha sottolineato l’importanza di riguardare l’integrazione tra ospedale e medicina territoriale come un elemento centrale per garantire la sostenibilità del sistema sanitario. Ha affermato che il progetto di Cremona possa rappresentare un esempio utile da replicare in altre realtà regionali e nazionali.

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