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Il governo italiano è chiamato a riportare il proprio deficit sotto il 3% del PIL entro il 2026, come indicato dalla Commissione Europea. Questa direzione è parte di un piano pluriennale che si estende su un arco temporale di sette anni, in linea con le nuove normative del patto di stabilità europeo.
26 novembre 2024 | 16.18
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deficit e piano pluriennale
La Commissione Europea accoglie con favore sia la manovra economica per il 2025 sia il piano presentato dall’Italia. La raccomandazione di riportare il deficit al 2,9% del PIL entro il 2026 è vista come un obiettivo realizzabile. Le stime indicano che per il 2025 la spesa netta non dovrà aumentare più dell’1,3% rispetto all’anno precedente, e per il 2026 non oltre l’1,6%.
valutazione piani u.e.
L’Unione Europea ha esaminato 21 piani presentati dai vari Stati membri. Di questi, 20 sono risultati conformi alle nuove regole fiscali, dimostrando di mettere in atto strategie sostenibili per la gestione del debito. Tra gli Stati che rientrano in questa categoria figurano:
- Croazia
- Cipro
- Repubblica Ceca
- Danimarca
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Irlanda
- Grecia
- Italia
- Lettonia
- Lussemburgo
- Malta
- Polonia
- Portogallo
- Romania
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna
- Svezia
Per ciascuno di questi Paesi, la Commissione ha suggerito al consiglio di approvare i rispettivi piani di crescita della spesa.
giudizio e uscita
Attualmente, la Commissione sta proseguendo la valutazione riguardante il piano a medio termine dell’Ungheria. Per cinque degli Stati membri che hanno ricevuto una valutazione positiva, l’approccio alla spesa netta prevede un allungamento dell’adeguamento, passando da un pianificato di quattro anni a sette anni, a seguito di riforme e investimenti programmati, ciò riguarda i piani di Finlandia, Francia, Italia, Spagna e Romania.
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