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Situazione di elevata tensione a Islamabad, dove i conflitti hanno ripreso vigore, investendo anche le regioni del nord-ovest e mettendo a rischio la fragile tregua tra le comunità sunnite e sciite.
26 novembre 2024 | 10.04
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In Pakistan, quattro paramilitari sono stati uccisi durante i violenti scontri a Islamabad con i sostenitori dell’ex primo ministro Imran Khan, attualmente detenuto. Il ministro degli Interni pakistano, Mohsin Naqvi, ha confermato quanto accaduto.
Il primo ministro Shehbaz Sharif ha comunicato che i paramilitari sono stati “travolti da un veicolo durante un attacco organizzato dai manifestanti”, che si sono radunati in massa nella capitale richiedendo la liberazione di Khan. Inoltre, è stata riportata la ferita di circa cinquanta manifestanti e una ventina di poliziotti, attualmente sotto cure mediche.
scontri anche al nord
La violenza ha investito anche le regioni del nord-ovest, dove è stata interrotta la fragile tregua tra sunniti e sciiti, provocando la ripresa dei combattimenti settari che hanno causato oltre 80 vittime la settimana scorsa. Nonostante una tregua concordata nel distretto di Kurram, sono giunte notizie di scontri tribali e attacchi armati, come dichiarato dal vice commissario Javedullah Mehsud.
Molti manifestanti provengono proprio dal Khyber Pakhtunkhwa, roccaforte del Pakistan Justice Movement (PTI) di Khan, guidati dalla moglie Bushra Bibi, e hanno assediato Islamabad per chiedere la liberazione dell’ex premier. La capitale pakistana è isolata da sabato, da quando è stata annunciata la decisione di liberare Khan con la forza.
Recentemente, a Islamabad, i sostenitori del PTI si erano scontrati con la polizia antisommossa a causa della partecipazione del Paese al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Gli scontri settari avvenuti venerdì hanno causato 32 morti e 47 feriti, a pochi giorni da attacchi contro convogli di passeggeri sciiti che hanno portato a 43 vittime.
le accuse a khan e l’attuale premier
Imran Khan è in carcere dal agosto 2023, sotto processo per istigazione alla violenza legata agli eventi del 9 maggio 2023, quando i suoi sostenitori attaccarono massicciamente strutture militari.
Il premier attuale, Anwaar-ul-Haq Kakar, è sunnita e, nonostante una posizione apparentemente neutrale, la sua vicinanza all’establishment militare genera preoccupazioni riguardo l’inclusività del suo governo, specialmente nei confronti delle minoranze religiose, tra cui quella sciita. Sotto l’amministrazione di Khan, il PTI si proponeva di promuovere l’unità nazionale, comprendendo le minoranze e cercando di limitare le tensioni settarie.
usa chiedono moderazione
Gli Stati Uniti hanno esortato le autorità pakistane e i manifestanti a mostrare moderazione. Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha affermato: “Invitiamo i manifestanti a manifestare pacificamente e a evitare la violenza, e chiediamo alle autorità di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali nella loro azione per mantenere l’ordine pubblico”.