- Home
- Lavoro
I risultati relativi alla prima indagine dell’Osservatorio Nazionale sui bisogni di welfare dedicata ai lavoratori con responsabilità di cura di Welfare Come Te sono stati recentemente pubblicati.
25 novembre 2024 | 12.57
LETTURA: 3 minuti
Dal report emerge che il 69,6% dei lavoratori italiani si trova a gestire un carico di cura. Tra questi, il 36% ha responsabili di figli minorenni, il 46% si occupa di familiari anziani o fragili (di cui il 16% con un impegno quotidiano) e il 30% si dedica ad altri minori della famiglia, come i nipoti. È stata così identificata la “generazione sandwich”, comprendente l’18% dei lavoratori. Questi dati provengono dall’Osservatorio Nazionale sui bisogni di welfare di Welfare Come Te, in collaborazione con la Prof.ssa Elena Macchioni dell’Università di Bologna e con il supporto dell’Istituto di Ricerca Ixè.
il progetto di welfare come te
Welfare Come Te, un provider di welfare aziendale che rappresenta la cooperazione sociale, offre supporto a diverse aziende nel progettare iniziative e servizi per i caregiver e il benessere personale. Inoltre, ha promosso un’analisi dettagliata sulla condizione dei ‘lavoratori caregiver’. Questo progetto si configura attraverso un’indagine demoscopica quantitativa, eseguita su un campione rappresentativo di lavoratrici e lavoratori del settore privato. L’indagine, condotta ogni due anni, fornisce un’analisi approfondita delle condizioni familiari e lavorative e dei bisogni di welfare dei lavoratori italiani, con un focus su chi ha responsabilità di cura. La prima indagine ha avuto luogo nel maggio 2024.
gli altri risultati della prima indagine
Ulteriori dati significativi emergono dall’indagine: la conciliazione tra lavoro e vita privata è realizzata per il 70% da un approccio di “fai-da-te” dei lavoratori, con una prevalenza di questo fenomeno tra le donne, che risulta accentuato con l’età. Tra le principali carenze evidenziate dai lavoratori, il 49% lamenta la mancanza di servizi pubblici territoriali, situazione particolarmente evidente nelle regioni centrali e meridionali. Inoltre, il 41% nota la carenza di servizi di welfare aziendale. Infine, il 68% dei lavoratori, in particolare donne, riferisce di trascurare il proprio benessere psicofisico.
le conclusioni dell’indagine
Da quanto emerso, il welfare aziendale si rivela ancora limitato e insufficiente. Le iniziative attuate dalle imprese mostrano pochi elementi di utilità sociale, seguendo prevalentemente un approccio normativo piuttosto che orientato ai reali bisogni dei lavoratori. Questo studio ha delineato una chiara dimensione del fenomeno a livello nazionale, dimostrando l’ampio spazio di intervento esistente. La necessità di promuovere una nuova narrazione del welfare emerge nettamente, sostenendo uno sviluppo che integri le risorse di imprese, pubblica amministrazione e terzo settore per rispondere alle crescenti esigenze di cura dei lavoratori.