Ia: Il Futuro dell’Italia e dell’Europa tra Sfide e Opportunità secondo Pisino (Cim4.0)

Il 19 novembre 2024 si è tenuto l’evento Adnkronos Q&A dedicato alla trasformazione digitale e all’importanza dell’intelligenza artificiale (IA). Un focus particolare è stato dedicato ai challenge che l’Italia e l’Europa affrontano nel contesto contemporaneo dell’IA.

Enrico Pisino, ceo del Competence center nazionale Cim4.0 - (Foto Adnkronos)
Enrico Pisino, ceo del Competence center nazionale Cim4.0 – (Foto Adnkronos)

Durante l’evento, il CEO del Competence center nazionale Cim4.0, Enrico Pisino, ha evidenziato le sfide relative alla leadership nel settore dell’intelligenza artificiale. Secondo Pisino, l’Italia si trova in una posizione di svantaggio rispetto a Stati Uniti e Cina, i due principali poli tecnologici. Mentre gli Stati Uniti dominano il settore, la Cina sta avanzando notevolmente in ambito di ricerca e sviluppo, con la presenza predominante delle università cinesi nel campo dell’IA generativa.

Necessità di nuovi modelli di leadership

Pisino ha sottolineato l’importanza di rinnovare i modelli di leadership attuali, suggerendo che la formazione continua debba diventare un diritto per i lavoratori e non solo una buona prassi. Il commento si è esteso alla condizione delle piccole e medie imprese, le quali devono essere incentivate a innovare piuttosto che limitarsi a contenere i costi. Questo approccio può comportare una migliore redistribuzione dei vantaggi derivanti dall’IA.

La nuova realtà del lavoro

Pisino ha descritto un ambiente di lavoro radicalmente cambiato dove competenze e strumenti tecnici possono essere utilizzati in qualsiasi luogo. Ha messo in luce il passaggio da un approccio tradizionale a uno più flessibile, dove le giovani generazioni possono svolgere un ruolo cruciale nella trasformazione delle aziende, non solo portando competenze tecniche, ma anche contribuendo nelle decisioni strategiche.

Conclusioni

Affrontare la transizione digitale richiede un approccio cooperativo e innovativo, che possa coinvolgere appieno le nuove generazioni. Questo cambiamento non deve limitarsi ad un semplice adeguamento tecnologico, ma deve abbracciare un rinnovamento radicale delle strutture lavorative e della cultura aziendale.