Un tragico incidente ha colpito la città di Parma, destando preoccupazione per le condizioni di lavoro nel settore della logistica. La morte di Khan Hasan, un giovane di 22 anni, ha messo in evidenza la necessità di riflessioni approfondite sulla sicurezza e sulle pratiche nel mondo del lavoro.
incidenti e proteste a Parma
Il giorno 18 novembre 2024, Khan Hasan ha perso la vita, travolto da un treno mentre attraversava i binari al termine di un pesante turno di lavoro. Originario del Bangladesh, il giovane lavorava in una cooperativa che gestisce un magazzino. Concluso un turno di dieci ore, Khan si stava dirigendo verso casa. La sua morte ha scatenato una reazione forte tra i suoi colleghi, i quali hanno sollevato interrogativi sulle pratiche di lavoro e le condizioni di sicurezza esistenti nell’azienda.
Secondo quanto riportato dal sindacato Adl Cobas, l’orario di lavoro di Khan superava frequentemente le otto ore standard, a volte arrivando anche a dodici ore. Queste lunghe sessioni lavorative hanno sollevato allarmismi riguardo la sicurezza dei dipendenti, evidenziando che tali condizioni sono l’innesco di potenziali incidenti tragici.
la risposta dei colleghi di lavoro
In seguito alla tragica notizia, i colleghi di Khan Hasan hanno organizzato uno sciopero di solidarietà, chiedendo misure più efficaci per garantire un ambiente lavorativo sicuro e regolare. La protesta si è manifestata attraverso un presidio davanti al magazzino, con la partecipazione di numerosi lavoratori che hanno cercato di far sentire la propria voce.
Le rivendicazioni avanzate riguardano non solo il rispetto delle ore lavorative, ma anche una maggiore attenzione verso la sicurezza dei lavoratori. Rappresentanti del sindacato hanno sottolineato l’urgenza di politiche di lavoro che possano prevenire simili incidenti in futuro.
chi era l’angosciante figura di khan hasan
Khan Hasan si guadagnava da vivere come facchino, dedicandosi alle attività di picking all’interno del magazzino. Era impiegato con questo ruolo da circa otto mesi ed era parte di un progetto di accoglienza per migranti a Parma. La sua prematura scomparsa ha lasciato una ferita profonda nella sua famiglia, composta da un padre, una madre, una sorella e un fratello, tutti residenti in Bangladesh.
I colleghi di lavoro hanno inoltre riconosciuto che il carico eccessivo di lavoro subito da Khan potrebbe aver contribuito alla sua incapacità di percepire la presenza del treno. Questo evento funesto ha riaperto il dibattito sulle condizioni lavorative nel settore della logistica e sull’urgenza di tutelare la sicurezza dei lavoratori, affinché episodi così drammatici non si ripetano in futuro.