Conferenza stampa alla Camera
18 novembre 2024 | 14.59
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L’Italia si afferma come leader nel riciclo in Europa, ma presenta una contraddizione all’interno del settore dell’alluminio, un materiale totalmente riciclabile. Secondo le dichiarazioni di Danilo Amigoni, presidente di Assomet-Centroal, e Stefano Stellini, direttore generale di Cial, la scarsità di rottami disponibili ha portato a una capacità di riciclo non sfruttata.
Amigoni ha specificato che una crescente quantità di rottami di alluminio viene acquistata da nazioni del Far East, dove le pratiche di lavorazione pongono minori standard ambientali. Questa situazione crea un disagio notevole per l’Europa, specialmente per l’Italia. È stata richiesta una maggiore attenzione politica affinché siano introdotte norme che limitino l’export di rottami verso paesi la cui gestione ambientale sia certificata come conforme agli standard europei.
Le prestazioni italiane nel riciclo dell’alluminio sono evidenti, in particolare nel settore degli imballaggi. Stellini ha messo in luce che l’Italia ha raggiunto e superato gli obiettivi di riciclo per il 2030, attestandosi al primo posto in Europa con un tasso medio di riciclo del 70%, mentre per le lattine da bevande si è raggiunto un impressionante 93,8% nel 2023.
Inoltre, un’analisi condotta da Cial ha dimostrato che le aziende del settore sono riuscite a ridurre significativamente l’uso di materiali, risparmiando ogni anno circa 5.350 tonnellate di materiale, contribuendo a una sostanziale diminuzione dell’emissione di 936.000 tonnellate di CO2 a livello annuale.
Infine, è fondamentale evidenziare che in Italia viene prodotto solo alluminio riciclato, il quale garantisce sostenibilità, efficienza energetica e riduzione delle emissioni. Il riciclo, infatti, richiede solo il 5% dell’energia necessaria per la produzione di alluminio nuovo, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 di ben 46% entro il 2050 in ambito europeo.
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