Due individui pregiudicati sono stati arrestati dopo aver truffato un’anziana signora, invalida al 100%, riuscendo a convincerla a cedere tutti i gioielli di valore che possedeva. Questo episodio evidenzia le pratiche ingannevoli utilizzate da alcune bande criminali che operano in tutta Italia.
Massiccia operazione dei Carabinieri a Napoli
Una grande operazione è stata condotta dai carabinieri nel centro di Napoli, con la partecipazione del Comando provinciale di Reggio Calabria e le forze locali. L’azione ha portato alla scoperta di una vera e propria ‘centrale delle truffe’, il cui epicentro è stato localizzato nei pressi di Porta San Gennaro. Le indagini sono iniziate a seguito di una segnalazione riguardante una truffa avvenuta a San Giorgio Morgeto, un piccolo centro della provincia di Reggio Calabria.
Arresto di due pregiudicati
Coloro che si trovano nei guai hanno utilizzato il metodo del ‘falso carabiniere’ per raggirare l’anziana. Hanno creato una finta situazione di emergenza, sostenendo che il nipote della vittima fosse coinvolto in un incidente, richiedendo così una cauzione per evitarne l’arresto. Spaventata, l’anziana ha ceduto i propri gioielli, il cui valore supera i 40mila euro.
Traditi dalla memoria dei residenti
La cattura dei due truffatori è avvenuta grazie a una disattenzione durante la fuga. La loro auto è stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza di un negozio vicino alla casa della signora raggirata. Anche se il video registrava solo una parte della targa, i carabinieri sono riusciti a risalire al veicolo attraverso un’analisi incrociata dei dati e verificando i movimenti nella zona. Le testimonianze dei residenti hanno giocato un ruolo cruciale, poiché avevano osservato i due sospetti nei giorni precedenti. I dettagli forniti dai testimoni si sono rivelati utili per identificare i responsabili della truffa.
Indagini in corso
Le indagini suggeriscono che l’attività criminale dei due arrestati possa essere solo la parte visibile di un’organizzazione più ampia. Le forze dell’ordine continuano a cercare possibili complici e ulteriori vittime. Durante l’operazione, sono state effettuate perquisizioni nei luoghi utilizzati dai truffatori, portando al sequestro di oltre 10 telefoni cellulari e numerose schede sim intestate a nomi falsi, un chiaro indicativo di un funzionamento di rete più grande.
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