Le recenti audizioni relative alla nomina dei sei vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea hanno generato notevoli tensioni a Bruxelles. I veti interni alla maggioranza, in particolare tra i gruppi dei Popolari e dei Socialisti, hanno portato a uno stallo significativo nella procedura di approvazione.
complicazioni nella nomina della commissione von der leyen
La nomina della seconda Commissione Europea di Ursula von der Leyen si sta rivelando sempre più intricata. Le audizioni avrebbero dovuto concludere il processo di valutazione da parte del Parlamento Europeo, ma hanno invece messo in luce i conflitti all’interno della maggioranza, in particolare tra Popolari e Socialisti.
opposizione alla vicepresidenza di fitto
Il gruppo dei Socialisti e Democratici si oppone fermamente alla possibile attribuzione di una vicepresidenza esecutiva a Raffaele Fitto, attuale ministro per gli Affari Europei nel governo Meloni, nonostante la sua reputazione come candidato adeguato per la Coesione. I Socialisti temono che la sua nomina rappresenti un cambiamento politico radicale all’interno della Commissione, poiché i Conservatori, i quali rappresentano partiti come Fratelli d’Italia, non fanno parte della maggioranza che ha sostenuto von der Leyen.
- Raffaele Fitto
- Raphael Glucksmann
- Younous Omarjee
- Manfred Weber
- Teresa Ribera
risposta dei popolari e frizioni interne
In risposta alle preoccupazioni sollevate, la capogruppo socialista Iratxe Garcia Perez ha manifestato pessimismo riguardo alla possibilità di un accordo. I Popolari, che necessitano del sostegno dei Conservatori per evitare una deriva eccessivamente sinistra del Green Deal, hanno bloccato la nomina della vicepresidente spagnola Teresa Ribera. Quest’ultima è stata criticata durante le sue audizioni per la gestione delle recenti alluvioni in Valencia e dovrà relazionare alle Cortes spagnole.
stallo e silenzio della von der leyen
Attualmente, la situazione è di stallo completo. Il silenzio di von der Leyen ha destato malcontento tra gli eurodeputati, con alcune voci che chiedono una sua presa di posizione chiara per fugare le tensioni. Una dichiarazione che confermi la maggioranza eletta a luglio potrebbe aiutare a disinnescare i conflitti, ma per il momento la presidente della Commissione resta in silenzio.
possibili ulteriori tensioni e rinvii
Se non verrà raggiunto un accordo imminente, si prevede un aumento delle tensioni, data la presentazione di emendamenti da parte dei Popolari sulla normativa europea relativa alla deforestazione. Pertanto, le nomine potrebbero essere rinviate alla settimana successiva.
l’ue fronteggia una crisi interna
Nel contesto internazionale, l’Unione Europea si trova a dover affrontare sfide come la rielezione di Donald Trump negli Stati Uniti, che ha già mostrato un approccio critico nei confronti dell’UE. La situazione complessa all’interno della Commissione, segnata da conflitti e divisioni, complica ulteriormente la posizione dell’Unione in un panorama geopolitico sempre più instabile.