una nuova iniziativa ludica controversa
Una nuova scatola ispirata al celebre gioco del Monopoli fa discutere. Questo gioco, battezzato Merendopoli, si propone di coinvolgere i giocatori nell’assassinio del “Mostro di Firenze”, presentando temi legati a un crimine che ha segnato profondamente la storia italiana. L’oggetto dell’attenzione è stato per ora reso disponibile esclusivamente sulla piattaforma Instagram, dove ha già trovato un certo riscontro fra i cultori della vicenda.
lo sdegno per l’iniziativa
Molti commentatori si sono espressi negativamente riguardo a questa iniziativa ludica. In particolare, Vieri Adriani, legale dei familiari di alcune vittime, ha definito l’idea come un’iniziativa deplorevole, evidenziando la mancanza di rispetto verso le vittime della tragedia. Secondo Adriani, si tratta di una parodia inaccettabile di eventi storici che hanno causato grande sofferenza e lutti.
le critiche alla commercializzazione del dolore
Adriani ha ribadito la gravità di trattare un tema così delicato mediante un gioco da tavolo, sostenendo che similitudini con altri eventi tragici, come la strage di Bologna, rendono l’iniziativa ancora più sconcertante.
come si gioca a merendopoli
Il gioco accoglie fino a un massimo di sei partecipanti ed è sconsigliato per le persone sotto i quattordici anni. La scatola presenta volti noti legati al caso, tra cui:
- Pietro Pacciani
- Mario Vanni
- Giancarlo Lotti
- Fernando Pucci
- Paolo Canessa (pubblico ministero)
- Nino Filastò (avvocato)
Il gioco invita a rivivere la complessa vicenda giudiziaria legata a questo caso che ha segnato l’Italia per casi di cronaca dalla fine degli anni ’60 fino alla metà degli anni ’80.
le opinioni dei familiari delle vittime
Le reazioni degli eredi delle vittime sono di crescente malcontento. Adriani ha sottolineato l’indifferenza dei familiari rimasti, segnalando come il contesto attuale non possa favorire iniziative legali. Ha infine messo in luce il fenomeno del dark tourism che circonda le tracce di questo crimine, evidenziando gli eventi che attirano l’interesse di gruppi di persone nei luoghi dove si sono verificati i delitti.
la ricerca della verità irraggiungibile
Infine, la possibilità di conoscere la verità su questi omicidi rimane un tema aperto e irrisolvibile per Adriani e i familiari coinvolti. Egli ha dichiarato che le indagini, fra cui la mancanza di ritrovamenti significativi, suggeriscono che le risposte sono ormai perdute.