L’ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha recentemente rilasciato una serie di dichiarazioni importanti in merito alla competitività dell’Unione Europea e agli investimenti in difesa, in seguito all’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Queste osservazioni evidenziano le sfide che l’Europa deve affrontare in un contesto geopolitico in rapida evoluzione.
08 novembre 2024 | 13.55
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Secondo Draghi, l’elezione di Trump avrà un impatto significativo sulle relazioni tra Europa e Stati Uniti. In particolare, l’alta tecnologia riceverà un forte impulso, un settore in cui l’Europa è attualmente in ritardo rispetto agli Stati Uniti. Un approccio unitario sarà fondamentale per negoziare con Washington, specialmente per proteggere le industrie tradizionali in cui l’Europa ha un vantaggio commerciale.
Investimenti in difesa e il 2% del Pil
Draghi ha anche affrontato il tema degli investimenti in difesa, affermando che raggiungere una spesa equivalente al 2% del Pil, come richiesto dalla NATO, è una possibilità realizzabile rispettando le regole del patto di stabilità. È necessario intraprendere decisioni concrete per rispondere ai cambiamenti della situazione attuale.
L’urgenza nella presa di decisioni
Con l’elezione di Trump, l’Europa deve affrontare “grandi cambiamenti in vista” e Draghi avverte che non è più tempo di rinviare importanti decisioni. La mancanza di consenso negli anni precedenti ha portato a una stagnazione economica, e l’Europa necessita di un rinnovato spirito di unità per affrontare le sfide future in modo efficace.