La presidente e CEO del Gruppo Bracco ha espresso le sue opinioni sul legame storico tra l’azienda e la Svizzera, sottolineando l’importanza della nuova struttura inaugurata a Ginevra.
“La tecnica delle microbolle che abbiamo introdotto è fondamentale non solo per la diagnostica, ma anche per il rilascio di terapie farmacologiche, con applicazioni significative in oncologia“. Con queste parole, Diana Bracco ha celebrato l’apertura di Hexagon, il secondo stabilimento del Gruppo Bracco, specializzato nell’imaging diagnostico. Questa nuova struttura permetterà di triplicare la produzione e distribuzione di uno dei prodotti chiave del Gruppo: l’innovativo agente di contrasto a ultrasuoni a base di microbolle.
Il nuovo edificio, situato nelle vicinanze della storica fabbrica fondata nel 1997, si snoda su quattro piani e si distingue per un’architettura futuristica e per l’adesione ai più elevati standard di sostenibilità. La presidente ha affermato: “Il Gruppo Bracco ha un legame duraturo con la Svizzera. Fu mio padre a fondare qui una società di ricerca chimica, collaborando con il professor Ernst Felder, che era il direttore della ricerca. Quando sono stata nominata responsabile dell’azienda, Felder mi ha illustrato la necessità di sviluppare un mezzo di contrasto per una nuova modalità diagnostica, l’ecografia. A quel punto, abbiamo iniziato a esplorare insieme ai ricercatori dell’Istituto Battelle di Ginevra, un team disposto a collaborare a questo progetto pionieristico”.