A deliberare congiuntamente su chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti sarà la Camera dei Rappresentanti, attraverso un voto per ogni singolo stato.
05 novembre 2024 | 20.30
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Le elezioni presidenziali statunitensi del 2024 potrebbero terminare senza un vincitore, qualora i risultati fossero in perfetto equilibrio? In linea teorica, un pareggio nelle consultazioni è una possibilità concreta: secondo i sondaggi attuali, la competizione elettorale fra Kamala Harris e Donald Trump risulta assai serrata. Uno dei possibili scenari, sebbene estremamente improbabile, è che entrambi i candidati ottengano 269 voti del Collegio Elettorale.
Un evento di questo tipo non si è mai verificato nella storia recente americana, ma esistono alcune strade, anche se poco plausibili, che potrebbero condurre a una situazione di parità. Uno di questi presuppone una vittoria inaspettata per i repubblicani in virtù di un unico voto attribuito secondo sistema proporzionale nel distretto di Omaha, tradizionalmente favorevole ai democratici nel Nebraska, uno stato di solida impronta repubblicana.
Nel caso di una situazione di parità, la responsabilità di eleggere il presidente passerebbe alla Camera, che, all’inizio di gennaio, al momento dell’insediamento del nuovo Congresso, terrebbe una “contigent election”. In questa circostanza, ogni delegazione statale, senza tener conto della popolazione, esprimerebbe un unico voto. Questa regolamentazione conferirebbe un netto vantaggio a Trump, poiché i repubblicani controllano 26 delegazioni statali, i democratici 22, mentre Minnesota e North Carolina risultano in equilibrio. La scelta del vicepresidente, invece, avverrebbe tramite il voto del Senato, in cui ogni senatore esprimerebbe la propria preferenza.
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