Con meno di 48 ore rimaste prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre, Kamala Harris e Donald Trump hanno intensificato le loro campagne negli stati chiave degli Stati Uniti, cercando di ottenere un vantaggio cruciale in un’elezione che si preannuncia particolarmente combattuta e storica.
l’appello di trump agli elettori
Durante il suo primo comizio a Pennsylvania, Trump ha esortato i partecipanti, dichiarando: “Il destino della nostra nazione è nelle vostre mani. Martedì, dovete alzarvi in piedi.” Con oltre 76 milioni di voti anticipati già espressi, l’attenzione è concentrata su sette ‘swing states’ che saranno determinanti per la vittoria finale: Pennsylvania, Georgia, North Carolina, Michigan, Arizona, Wisconsin e Nevada.
la strategia dei candidati
Un sondaggio del New York Times ha mostrato cambiamenti significativi negli stati cruciali. Harris spera di rafforzare la sua posizione nei Grandi Laghi, fondamentali per qualsiasi candidato democratico. Al contrario, Trump sta puntando l’attenzione su Pennsylvania, Carolina del Nord e Georgia, obiettivi primari del sistema del ‘Collegio Elettorale’, che attribuisce valore agli stati in base alla loro popolazione.
I sondaggi rivelano una competizione serrata nei sette stati indecisi. Harris è attualmente in vantaggio in Nevada, North Carolina e Wisconsin, mentre Trump è preferito in Arizona. Michigan, Georgia e Pennsylvania risultano invece in parità, con Trump che sta recuperando punti su Harris in Pennsylvania.
le polemiche e i rischi per harris
Durante i suoi eventi, Trump continua a sollevare dubbi attorno al voto del 2020, affermando di essere stato derubato della vittoria. Inoltre, bisogna considerare le potenziali ricadute in Pennsylvania, dove recenti dichiarazioni di un relatore al comizio di Trump hanno suscitato indignazione nella comunità portoricana. Allo stesso tempo, Harris potrebbe affrontare una diminuzione del supporto da parte della comunità arabo-americana in Michigan a causa della gestione della situazione in Gaza.
l’analisi dei sondaggi
L’andamento dei sondaggi è stato monitorato attentamente. In Iowa, uno stato chiave, Harris risulta avanti di 3 punti secondo un sondaggio condotto dal Des Moines Register. D’altra parte, in Pennsylvania, Trump e Harris sono sostanzialmente pari, entrambi al 47%. Trump mantiene un vantaggio in Arizona, mentre Harris si mostra competitiva in Wisconsin e North Carolina, con Georgia e Michigan in equilibrio.
Nonostante le variazioni a livello statale, i sondaggi nazionali indicano una leggera preferenza per Harris, con il 49% a suo favore rispetto al 46% per Trump. Il malcontento degli elettori è evidente, con il 60% degli intervistati insoddisfatti delle loro scelte, e quasi tre quarti ritiene che il Paese sia sulla strada sbagliata.