Inchiesta Sui Furti di Banche Dati: Scoperte, Ammissioni e Segreti Nascosti

quattro arrestati ai domiciliari

Quattro individui, posti agli arresti domiciliari, sono accusati di essere membri di una presunta associazione a delinquere coinvolta in dossieraggi illeciti. Sebbene non rispondano alle domande del giudice per le indagini preliminari, Fabrizio Filice, si sono espressi con dichiarazioni spontanee. Hanno promesso di chiarire la loro posizione davanti al pm della Direzione Distrettuale Antimafia, Francesco De Tommasi, presente durante gli interrogatori, evidenziando anche le prime crepe all’interno di un gruppo descritto come spregiudicato, percepito come un serio pericolo per la sicurezza dello Stato.

dettagli degli interrogatori

Presso il Palazzo di Giustizia, le telecamere sono posizionate lungo il corridoio che conduce all’ufficio del giudice. Gli indagati, uno alla volta, si presentano per gli interrogatori. Samuele Nunzio Calamucci, un esperto informatico, afferma: “Chiarirò non appena avrò un quadro completo degli atti dell’inchiesta”. Carmine Gallo, ex poliziotto e figura centrale nel presunto sistema illecito, dichiara di aver sempre rispettato la legge e che affronterà la situazione a seguito della lettura degli atti. Anche Giulio Cornelli, imprenditore, si astiene nel rispondere, promettendo però di spiegare la sua posizione al pm.

ammissioni e rivelazioni

Giuliano Schiano, finanziere della Dia di Lecce, ha scelto di non commentare, mentre Marco Malerba, poliziotto, ha ammesso le accuse dichiarando di aver effettuato accessi abusivi. La situazione si complica ulteriormente grazie all’affermazione di Massimiliano Camponovo, investigatore privato, che teme per la sua incolumità e quella della famiglia, rivelando che era a conoscenza di dettagli inquietanti del sistema correlato alla società Equalize.

come nasce l’inchiesta

La genesi di questa inchiesta si colloca nell’estate del 2022, iniziata con un pedinamento. L’incontro cruciale si svolge in un bar vicino al Palazzo di Giustizia di Milano, coinvolgendo un legame con la criminalità organizzata e “Carmine” identificato come Carmine Gallo, ex poliziotto. La ricostruzione delle comunicazioni da parte dei carabinieri ha portato alla luce contatti significativi, inclusi rapporti con soggetti pluripregiudicati. Il monitoraggio delle utenze telefoniche ha rivelato anche connessioni con membri delle forze dell’ordine.