La stabilità del governo rimane una priorità per l’attuale amministrazione. Recenti affermazioni confermano che non è previsto un rimpasto e che il ministro Raffaele Fitto continuerà a ricoprire il suo ruolo. Secondo fonti autorevoli interpellate, il governo punta a mantenere la struttura attuale, evidenziando che “per trovare un altro Fitto servirebbero tre persone” e riconoscendo che il suo ruolo è stato creato su misura per le sue competenze.
Stabilità dell’amministrazione
Giorgia Meloni sottolinea il principio che “squadra che vince non si cambia”, e per questa ragione non c’è alcun progetto di successione nel ruolo di Fitto. L’intenzione è quella di ridistribuire il pacchetto di deleghe che attualmente lui gestisce, con un focus particolare su Palazzo Chigi. Qui, Meloni può contare sulla collaborazione di due sottosegretari, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari.
Deleghe e nuova organizzazione
La premier potrebbe anche istituire un sottosegretario dedicato agli Affari europei, per gestire in maniera più efficiente le dinamiche future. La strategia mira a semplificare l’interazione con l’Unione Europea e a supportare Fitto, che si prepara a un ruolo di vicepresidente esecutivo con deleghe specifiche su coesione e riforme.
La situazione attuale lascerà invariato il team di dirigenti che lavora con Fitto, che rimarranno attivi nel Pnrr e nei fondi di coesione. Questo garantirà un certo livello di continuità nel lavoro svolto.
Indeterminatezza per Santanchè e Salvini
Permangono inoltre delle incertezze riguardo il futuro di due figure chiave, Daniela Santanchè e Matteo Salvini, coinvolti in problematiche giudiziarie. La posizione di Salvini appare maggiormente consolidata, mentre la situazione di Santanchè potrebbe risultare più vulnerabile.
Problemi giudiziari per Santanchè
In particolare, Santanchè è oggetto di due inchieste relative a Visibilia, comprensive di un caso di bancarotta fraudolenta e di una presunta truffa ai danni dell’Inps durante il periodo Covid. La eventuale accusa di truffa aggravata rappresenta un serio rischio per il suo mantenimento nel governo, sebbene la difesa stia cercando di trasferire il processo a Roma, un passo che potrebbe rilassare le tensioni temporaneamente.
L’idea di Meloni sembra essere sempre quella di minimizzare i cambiamenti, mantenendo una certa stabilità durante l’azione di governo e preparando eventuali risposte rapide in caso di necessità.