La tubercolosi (Tbc) sta riconquistando il suo posto di rilievo come principale causa di morte legata a un agente infettivo, dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia di Covid-19. Secondo il recente report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il 2023 ha visto un incremento significativo dei casi di Tbc, riportando a galla un problema di salute pubblica che necessita di attenzione urgente.
Il rapporto Oms
Il Global Tuberculosis Report 2024 dell’Oms mette in evidenza “progressi contrastanti” nella lotta contro la Tbc, citando sfide persistenti come il significativo sottofinanziamento. Sebbene il numero di decessi per Tbc sia diminuito da 1,32 milioni nel 2022 a 1,25 milioni nel 2023, il numero totale delle persone colpite è aumentato a circa 10,8 milioni. Questo ha ridotto il gap tra i casi stimati e quelli segnalati a circa 2,7 milioni, passando dai 4 milioni registrati durante la pandemia. Questi risultati sono il frutto di sforzi nazionali e globali per ripristinare i servizi interrotti dalla crisi sanitaria.
Il report sottolinea che la Tbc è ora responsabile di “quasi il doppio dei morti rispetto all’HIV/AIDS” e si colloca di nuovo come “probabilmente la principale causa di morte causata da un singolo agente infettivo”, invertendo il trend degli ultimi tre anni.
La situazione globale
A livello mondiale, 30 Paesi ad alto tasso di Tbc rappresentano l’87% dei casi, con cinque nazioni che da sole accumulano il 56% dei nuovi contagi:
- India (26%)
- Indonesia (10%)
- Cina (6,8%)
- Filippine (6,8%)
- Pakistan (6,3%)
Secondo l’Oms, il 55% delle nuove diagnosi riguarda uomini, il 33% donne e il 12% bambini e giovani adolescenti. Il Direttore Generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha evidenziato che è inaccettabile che la Tbc continui a causare così tanti decessi quando sono a disposizione strumenti per la prevenzione e la cura.
Sfide future
L’Oms richiama i Paesi a rispettare gli impegni di ampliare l’accesso agli strumenti necessari per affrontare la Tbc. Nonostante i miglioramenti nei trattamenti per i contatti familiari dei malati di Tbc, le forme resistenti agli antibiotici rimangono un grave problema, con solo il 44% delle 400.000 persone stimate a rischio diagnosticate e curate nel 2023.
Finanziamenti e investimenti
Un ulteriore aspetto critico è il finanziamento globale per la prevenzione e il trattamento della Tbc, che è diminuito nel 2023. Solo 5,7 miliardi di dollari USA sono stati assegnati, raggiungendo solo il 26% del necessario per affrontare la crisi. Il governo degli Stati Uniti rimane il principale donatore, ma la ricerca sulla Tbc continua ad essere “gravemente sottofinanziata”.
Fattori di rischio
La maggior parte dei nuovi casi di Tbc è attribuita a cinque fattori di rischio principali:
- Denutrizione
- Infezione da HIV
- Disturbi da consumo di alcol
- Fumo
- Diabete
Per affrontare efficacemente queste sfide, è necessaria un’azione coordinata su più fronti, come sottolineato dalla direttrice del Programma globale per la tubercolosi dell’Oms, Tereza Kasaeva. La lotta contro la Tbc richiede quindi un impegno collettivo e strategico da parte di tutti gli attori coinvolti.