Contatti segreti tra Musk e Putin: la rivelazione che scuote Wall Street Journal

Il Cremlino ha smentito le affermazioni circa le conversazioni tra Elon Musk e Vladimir Putin, dichiarando che l’ultimo colloquio tra i due risale al 2022.

Secondo il Wall Street Journal, Elon Musk, fondatore di X, avrebbe mantenuto contatti telefonici segreti con il presidente russo durante l’intero periodo della guerra in Ucraina, partendo da ottobre 2022.

Oltre a Putin, il magnate sudafricano avrebbe avuto conversazioni regolari con figure di alto profilo russo, incluso il primo capo di gabinetto del Cremlino, Sergei Kiriyenko. Una fonte americana ha confermato che l’Amministrazione non approva questi incontri, sebbene non siano state segnalate violazioni della sicurezza. Musk aveva già dichiarato nel 2022 di aver discusso con Putin di argomenti legati allo spazio nell’aprile 2021, e si sarebbe opposto a fare attivare il sistema satellitare Starlink a Taiwan, in segno di rispetto per la Cina.

Il sistema Starlink ha giocato un ruolo decisivo nel rapporto tra Musk e l’Ucraina. Dopo l’invasione russa avvenuta a febbraio 2022, il magnate ha attivato la rete satellitare per supportare le comunicazioni di Kiev, nonostante i bombardamenti russi sulle infrastrutture. Ci sono stati momenti controversi, con l’Ucraina che ha accusato Musk di limitare la copertura di Starlink durante una potenziale offensiva contro la Crimea. Il tycoon ha riscontrato tali accusa negando di aver mai garantito supporto per azioni offensive.

Negli ultimi mesi, Musk ha adottato posizioni molto critiche nei confronti della NATO e delle decisioni del presidente Biden, sostenendo che l’invio di armi a Kiev non farebbe altro che prolungare un conflitto che Putin è destinato a vincere.

la versione di mosca

La Russia ribadisce che Musk e Putin hanno conversato una sola volta, concentrandosi su “spazio e tecnologie attuali e futuri”. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha descritto le notizie sui contatti tra i due come parte della campagna elettorale negli Stati Uniti, dichiarando che le fonti americane, incluso il Wall Street Journal, diffondono informazioni poco attendibili.