- Home
- Cronaca
Un’atmosfera di forte tensione ha caratterizzato l’aula della corte d’Assise di Venezia, dove Filippo Turetta è stato interrogato nel processo per l’omicidio della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. Per la prima volta, il ventiduenne ha affrontato la pressione mediatica, entrando in contatto visivo con il padre della vittima, Gino Cecchettin, in cerca di risposte.
Turetta ha presentato un comportamento segnato dall’incertezza e dalla confusione, esprimendosi con frasi ridotte e mantenendo lo sguardo basso. Dichiarando di voler chiarire gli eventi, ha spiegato come le sue memorie scritte non siano altro che tentativi di elaborare dettagli che non riusciva a esprimere al momento.
Quando interrogato dal pubblico ministero, Andrea Petroni, riguardo alla lista preparata il 7 novembre, Turetta ha ammesso di aver già considerato l’idea di assassinare Giulia, esprimendo frustrazione e risentimento per la loro relazione complicata. La confessione ha rivelato un piano che tentava di giustificare il suo comportamento, nonostante il tumulto emotivo che lo circondava.
L’assenza di Elena Cecchettin in aula
Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ha comunicato tramite Instagram la sua assenza in aula per le udienze del 25 e 28 ottobre, sottolineando l’importanza della sua salute mentale. Ha condiviso che da oltre undici mesi vive situazioni traumatiche e incubi frequenti, e ha espresso il desiderio di proteggersi da ulteriori traumi emotivi. Le sue parole riflettono il dolore e le difficoltà che la famiglia sta affrontando.
Elena ha dichiarato: “Io non sono invincibile e, come gli altri, ho bisogno di proteggermi quando necessario”, manifestando la necessità di prendersi cura di sé in un momento così difficile.
Personaggi coinvolti
- Filippo Turetta
- Giulia Cecchettin
- Gino Cecchettin
- Elena Cecchettin
- Andrea Petroni