Regeni, dichiarazioni dell’ex direttore Aise: verità nascoste e resistenza dall’Egitto

testimonianza di Alberto Manenti

Alberto Manenti, ex direttore dell’Aise, è stato ascoltato come testimone nel processo che si svolge presso la Prima Corte di Assise di Roma. Il procedimento coinvolge quattro agenti dei servizi segreti egiziani accusati di sequestrare e uccidere il giovane ricercatore Giulio Regeni. Nel 2016, Regeni, un ricercatore friulano, è stato rapito, torturato e assassinato in Egitto, un caso che ha suscitato un ampio sdegno a livello internazionale.

affermazioni chiave di Manenti

Durante la sua testimonianza, Manenti ha dichiarato chiaramente che “Giulio Regeni non era un agente dei servizi segreti italiani”. Ha evidenziato che non vi era alcuna familiarità con il nome di Regeni nella sua struttura e ha anche contattato l’MI6 britannico, ricevendo conferma che non risultava essere una loro risorsa.

ricostruzione degli eventi

Manenti ha fornito una ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno preceduto il ritrovamento del corpo di Regeni. Ha descritto la situazione come “un muro di gomma” da parte delle autorità egiziane, segnalando che gli elementi raccolti indicavano un possibile “fermo non ufficiale”, una pratica frequentemente utilizzata in Egitto per i cittadini stranieri e, in particolare, per i connazionali. Inoltre, ha riferito che il capo dei servizi segreti egiziani, il Gis, aveva già comunicato le ferite rinvenute alla base del cranio di Regeni il 3 febbraio 2016, un’informazione che sarebbe stata confermata solo successivamente attraverso l’autopsia in Italia.

dettagli inquietanti sul ritrovamento

Manenti ha ricordato l’istantanea della notizia riguardante il ritrovamento del corpo di Giulio Regeni mentre si trovava al Cairo. Ha rievocato che, subito dopo la notizia, ha contattato il suo omologo egiziano, il quale ha confermato la presenza di “traumi e segni alla base del cranio”. Manenti ha manifestato il suo pensiero riguardo a tali segni, ipotizzando che potessero essere riconducibili a un colpo inferto tramite un corpo contundente.

  • Alberto Manenti – ex direttore Aise
  • Giulio Regeni – giovane ricercatore
  • Gis – servizi segreti egiziani
  • MI6 – servizi segreti britannici