Il Forum Incyte, giunto alla sua seconda edizione, ha rappresentato un’importante occasione per discutere dell’innovazione e della ricerca in Italia e in Europa. Svoltosi a Roma, l’evento ha coinvolto aziende, università e istituzioni nel dibattito su come la ricerca possa diventare un motore di competitività, allineando il Paese agli standard globali, in un contesto dove la concorrenza internazionale si fa sempre più agguerrita.
competitività nella ricerca e sviluppo
La necessità di attrarre investimenti nel settore della ricerca è stata sottolineata dai partecipanti, evidenziando come l’Europa abbia visto una diminuzione della propria competitività rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. L’anno 2023 ha visto gli Usa impegnati in R&S con un investimento del 52% del totale globale, mentre l’Europa si è fermata al 16%. È, pertanto, essenziale sviluppare strategie che supportino i ricercatori e migliorino la formazione del capitale umano.
valorizzazione del capitale umano
I relatori hanno posto l’accento sull’importanza di creare percorsi formativi innovativi per attrarre e mantenere i talenti nel campo scientifico. Numerosi interventi hanno discusso come le collaborazioni tra università e industria possano amplificare la capacità del Paese di generare innovazione e sviluppare progetti di ricerca sostenibili. Nonostante l’Italia si posizioni tra i primi Paesi Ue per il numero di grant ricevuti, è necessario un cambio di rotta.
innovazione nel settore biotech
Tra i settori di maggiore importanza vi sono le scienze della vita, di cui il biotecnologico è leader mondiale per investimenti. Durante l’incontro è emerso che le aziende farmaceutiche pianificano di investire 2.000 miliardi di euro entro il 2030, di cui l’80% sarà destinato alla ricerca. In Italia, gli investimenti nel settore farmaceutico e biotech hanno raggiunto 2 miliardi di euro nel 2023, segnando una crescita del 21% rispetto agli ultimi cinque anni.
sfide per il futuro
Il presidente di Assobiotec, Fabrizio Greco, ha richiamato l’attenzione sul fatto che circa il 45% dei 20.000 farmaci attualmente in sviluppo nel mondo è di origine biotech. Le biotecnologie sono cruciali non solo per affrontare le sfide geopolitiche ma anche per garantire salute pubblica. Nonostante il manto positivo della ricerca farmaceutica, l’Europa deve migliorare la sua competitività in R&S, adottando politiche che incoraggino investimenti e stabilità normativa.
ospiti e relatori del forum
- Chiara Ambrogio, professore ordinario e Group leader presso il Centro di biotecnologie molecolari dell’Università di Torino
- Andrea Rossi, amministratore delegato e direttore generale dell’Università Campus Bio-Medico di Roma
- Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec
- Carlo Riccini, vicedirettore generale di Farmindustria