È stata annunciata una rivalutazione delle pensioni minime che eviterà una riduzione degli assegni pensionistici. Questa misura è stata confermata dal recente Ddl Bilancio presentato alla Camera.
Data: 23 ottobre 2024 | Tempo di lettura: 2 minuti
La pensione minima è incrementata a 617,89 euro, rispetto ai precedenti 614,77 euro, con un aumento di circa 3 euro mensili. Questo rialzo è necessario per far fronte all’andamento dell’inflazione. Il Ddl prevede una perequazione del 2,2% per il 2025, basata sul trattamento minimo. È previsto anche un incremento dell’1% per l’inflazione del 2024 e un ulteriore aumento di 1,3 punti percentuali nel 2026.
La rivalutazione proposta dal governo, sebbene contenuta, è stata introdotta per impedire un eventuale abbassamento della pensione minima. Senza questa misura, si stima che gli assegni sarebbero scesi a circa 604 euro, con una perdita di circa 10 euro al mese.
Critiche dall’opposizione
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha commentato in modo critico la situazione: “Per i pensionati che ricevono l’assegno minimo, la legge di bilancio rappresenta un incremento di 3 euro al mese. I promessi 1.000 euro per mese sembrano veramente lontani, mentre il costo della vita continua a rappresentare una sfida per molti.”
Reazioni dei consumatori
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha espresso il suo disappunto: “Pensioni inappropriate, con un incremento che non si allinea ai costi di vita attuali. È essenziale che l’Istat e il Mise sviluppino un indice specifico per i pensionati, tenendo conto delle spese fondamentali come alimenti, salute e abitazione.”
Secondo Dona, il sistema utilizzato per calcolare le rivalutazioni delle pensioni è deficitario e non rappresenta le reali esigenze di chi vive con pensioni minime.
