Shirel Golan, 22 anni, ha tragicamente deciso di porre fine alla propria vita nel giorno del suo compleanno, dopo aver sopravvissuto al massacro avvenuto il 7 ottobre al festival musicale Nova in Israele. La giovane, come riportano diverse fonti, lottava da tempo con i postumi psicologici dell’aggressione.
21 ottobre 2024 | 10.47
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La famiglia di Golan ha comunicato che la giovane soffriva di disturbo da stress post-traumatico, ma il supporto psicologico da parte dello Stato è stato giudicato insufficiente. Eyal, il fratello, in una dichiarazione rilasciata alla stampa, ha accusato le istituzioni di non aver fornito l’assistenza necessaria: “Se lo Stato si fosse preso cura di lei, nulla di tutto ciò sarebbe accaduto. Lo Stato di Israele ha ucciso mia sorella due volte; la prima a ottobre, mentalmente, e la seconda oggi, fisicamente”.
Golan, insieme al suo compagno Adi, era presente al rave quando è iniziato il massacro. I due riuscirono a fuggire in un primo momento, ma dopo essere stati costretti ad abbandonare l’auto, si nascosero per ore sotto un cespuglio. Furono solo l’intervento di un agente di polizia, Remo Salman El-Hozayel, e una tempestiva evacuazione che permisero loro di salvarsi, insieme a circa 200 altre persone.
Negli ultimi mesi, Shirel ha manifestato sintomi di PTSD, inclusa dissociazione e isolamento. La sua famiglia afferma che, nonostante due ricoveri ospedalieri, la giovane non è mai stata correttamente riconosciuta come affetta da questa patologia. A seguito dell’aggressione al festival di Nova, ben 364 persone hanno perso la vita, mentre altre sono state vittime di violenze indescrivibili. Molti partecipanti sono stati rapiti e portati a Gaza.