Ddl PD: Ingressi Legali per Lavoro, la Soluzione ai Rapporti con l’Albania di Meloni

Il disegno di legge proposto da Graziano Delrio, primo firmatario della nuova proposta del Partito Democratico, segna un cambio di paradigma nella gestione dei flussi migratori in Italia, spostando l’accento da un approccio di ordine pubblico a uno di inclusione e crescita sociale. Questa iniziativa, presentata durante un evento al Nazareno, mette in evidenza l’importanza di un immigrazione legale e fondata su principi di lavoro e integrazione.

Modello canadese per l’immigrazione

Delrio propone di riscrivere le regole dell’immigrazione, collocando l’intero processo sotto la responsabilità del Ministero del Lavoro. Questo approccio, ispirato al modello canadese, punta a garantire “ingressi legali” dove il lavoro diventa l’elemento centrale, facilitando così l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, semplificando il rilascio del permesso di soggiorno e spostando l’attenzione dall’ordine pubblico alla crescita e al dinamismo della società.

Nuova diagnosi sull’immigrazione

Delrio affronta con fermezza la necessità di una “diagnosi differente” in merito alla questione dell’immigrazione, evidenziando che attualmente è impossibile entrare legalmente in Italia. La scarsità di permessi di soggiorno reali genera un clima di paura e ignoranza. La proposta mira a creare un elenco verificato di lavoratori in cerca di occupazione, al fine di rendere il sistema più trasparente e gestibile.

Spostamento di competenze e alleanze sociali

Si evidenzia come l’interesse nazionale non consista nel blocco dei flussi migratori, ma nella collaborazione tra le forze sociali per consentire ingressi attraverso canali legali. Il progetto prevede che il _Ministero del Lavoro_ gestisca le competenze in materia di migrazione, stabilendo criteri di priorità per l’ingresso basati su formazione e conoscenza della lingua. In questo modo, il permesso di soggiorno potrebbe essere rilasciato direttamente dai Comuni, snellendo il lavoro burocratico delle forze dell’ordine.

Ingressi regolati con liste di riferimento

Il disegno di legge prevede l’implementazione di liste a cui possono iscriversi i lavoratori stranieri desiderosi di entrare in Italia, organizzate per nazionalità e secondo la qualifica professionale. Le richieste di ingresso saranno formulate da enti locali, associazioni imprenditoriali e sindacali, creando un sistema di intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri.

Permessi di soggiorno: tempi e durate migliorati

Il permesso di soggiorno dovrà essere richiesto entro ventiquattro ore dall’ingresso nel territorio italiano e la sua durata sarà vincolata al contratto di lavoro. Si prevede che il permesso possa avere una durata massima di:

  • 1 anno per lavoro stagionale;
  • 2 anni per ricerca di lavoro;
  • 3 anni per lavoro subordinato a tempo determinato;
  • 4 anni per lavoro a tempo indeterminato.

Inoltre, è possibile ottenere un permesso per radicamento sociale per coloro che dimostrano di essere ben integrati nel tessuto sociale italiano. La riforma delle regole di ingresso e l’introduzione di nuove tipologie di permessi di soggiorno mirano a ridurre drasticamente i reati legati all’immigrazione clandestina, favorendo un percorso di legalità e inclusione.