Meloni Fa Storia in Libano: Focus su Sicurezza Unifil Dopo Raid Israeliano

Il viaggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Giordania rappresenta un’importante iniziativa diplomatica. Durante questo spostamento, la premier avrà un incontro bilaterale ad Aqaba con Re Abdullah II, con una particolare attenzione rivolta alla crisi in Medio Oriente.

18 ottobre 2024 | 00.09

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In serata, la premier Meloni ha lasciato Bruxelles e si dirige verso la Giordania, per poi passare in Libano. Nonostante il summit del Consiglio europeo sia ancora in corso, la premier ha scelto di concentrarsi sugli sviluppi più critici del Medio Oriente. Anche se non incontrerà le forze impegnate nella missione Unifil per motivi di sicurezza, la sua visita in Libano sottolinea la vicinanza dell’Italia e la condanna degli attacchi contro i caschi blu, in particolare le azioni delle forze israeliane, considerate “inaccettabili” dalla presidente.

Il ruolo della Giordania

L’obiettivo della visita in Giordania è quello di riaffermare il supporto dell’Italia a questo paese, ritenuto cruciale per la stabilità della regione. La leadership giordana è riconosciuta come un interlocutore fondamentale nella mitigazione delle tensioni e nel prevenire ulteriori deterioramenti della situazione. Meloni si incontrerà ad Aqaba con Re Abdullah II, focalizzandosi sulla condizione umanitaria a Gaza. La Giordania ha un ruolo centrale nella distribuzione degli aiuti, e i due leader discuteranno della proposta giordana di creare un “Gaza humanitarian Gateway” per affrontare la crisi in corso, già oggetto di discussione durante il vertice Med9 a Cipro.

A Beirut l’incontro con il primo ministro Najib Mikati

Successivamente, la premier Meloni si dirigerà a Beirut per un colloquio con il primo ministro Najib Mikati e il presidente del Parlamento Nabih Berri. Sarà il primo capo di governo a visitare il Libano dall’avvio delle operazioni di terra delle forze israeliane. Durante l’incontro, Meloni confermerà l’impegno italiano per la stabilizzazione del confine israelo-libanese e richiederà il sostegno delle forze libanesi per garantire la sicurezza del personale di Unifil. Si farà riferimento, inoltre, all’applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con un focus sul rafforzamento delle forze armate libanesi (LAF). Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, esaminerà la situazione a Napoli con i suoi omologhi del G7.

La crisi dei rifugiati siriani

Gli incontri offriranno l’opportunità di approfondire il dialogo sulla crisi dei rifugiati siriani, aggravata dagli sviluppi recenti che hanno portato a un milione di sfollati in Libano e 300.000 persone che cercano asilo in Siria. Meloni ha già avviato discussioni su questo tema a Cipro, coinvolgendo il Re di Giordania, il presidente di Cipro e la presidente della Commissione europea. L’Italia, insieme ad altri Stati membri dell’UE, sostiene la necessità di rivedere la strategia dell’Unione per la Siria, puntando a garantire un ritorno sicuro e volontario dei rifugiati. Gli incontri di Meloni, così come la visita del ministro Antonio Tajani in Israele e Palestina, rientrano negli sforzi dell’Italia per promuovere la conclusione delle ostilità e stimolare riflessioni sui futuri scenari post-conflitto.