Allarme Disinformazione: Il 46% degli Italiani e il 64% delle Imprese Ne Sono Preoccupati

Percezione del rischio di disinformazione in Italia

Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria, ha affrontato il tema della disinformazione e del rischio deepfake durante il convegno ComoLake 2024. È emerso che il 46% degli italiani percepisce il rischio di disinformazione. Tuttavia, è interessante notare che il 46% di questo campione non ha mai sentito parlare del termine deepfake, il 24% con una scarsa conoscenza sull’argomento, mentre solo il 30% ha una comprensione generica del concetto. Alcuni cittadini risultano completamente all’oscuro anche riguardo all’intelligenza artificiale.

Riflessioni da parte delle aziende

La percezione cambia radicalmente quando si analizzano le opinioni delle aziende. Barachini ha sottolineato che tre delle quattro aziende più influenti a livello globale riconoscono le fake news come un rischio concreto per le loro attività. Inoltre, il 64% delle imprese è consapevole dei potenziali danni che i deepfake possono arrecare alla loro reputazione.

Impatto dell’intelligenza artificiale

Un altro punto cruciale toccato da Barachini riguarda le consumazioni energetiche nel settore dell’intelligenza artificiale. Ha evidenziato che i data center presentano altissimi consumi energetici e che è fondamentale lavorare per garantire investimenti sostenibili anche sotto questo aspetto. È impensabile non considerare l’impatto ambientale associato allo sviluppo tecnologico.

Problematica fiscale in Europa

Barachini ha concluso la sua esposizione auspicando un equilibrio nelle tassazioni a livello europeo, in modo da generare benessere nei Paesi dove gli investimenti vengono effettuati. La necessità di investimenti in tecnologia in Italia è riconosciuta come fondamentale, ma è essenziale anche riflettere sull’influenza che tali investimenti possono avere sulle entrate fiscali del Paese.