La visita della presidente del Consiglio è attesa per domani in Libano e rappresenta un’importante occasione diplomatica nel contesto attuale.
17 ottobre 2024 | 12.32
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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, effettuerà una visita in Libano, descritta dai media locali come la prima visita di alto livello nel paese dopo l’avvenuta intensificazione degli attacchi israeliani contro Hezbollah. Si prevede che arrivi a Beirut venerdì pomeriggio, proprio nel momento in cui l’Italia esercita la presidenza di turno del G7.
Secondo il portale di informazione Lebanon 24, Meloni incontrerà il presidente del Parlamento, Nabih Berri, e il primo ministro Najib Mikani. Inoltre, è prevista una visita al contingente italiano situato nel sud del Libano, recentemente coinvolto in scontri con le forze israeliane. La premier aveva già espresso, in un intervento al Parlamento italiano, la sua opinione sulla necessità di mantenere la forza Onu, avvertendo che il suo ritiro rappresenterebbe un grave errore. Come confermato dal ministro della Difesa Guido Crosetto, il programma potrebbe subire delle modifiche a causa delle attuali condizioni di sicurezza.
Nel frattempo, le autorità e la popolazione libanese attendono esiti dai contatti internazionali che potrebbero contribuire a raggiungere un cessate il fuoco nel sud del paese, attualmente scenario di intensi conflitti tra Israele e Hezbollah. Secondo fonti politiche libanesi, la priorità principale è il cessate il fuoco. Le discussioni relative a questioni politiche interne, come il futuro di Hezbollah e l’elezione del presidente, affrontano notevoli ostacoli, a partire dalla difficoltà di raggiungere un consenso riguardo al candidato presidenziale.
Il quotidiano Al-Akhbar, vicino a Hezbollah, ha riportato che Berri, dopo il colloquio con Meloni, ha ribadito che non è il momento opportuno per eleggere un nuovo presidente, dato l’attuale contesto di aggressione israeliana. Questo ha portato molti membri del blocco Lealtà alla Resistenza a esprimere preoccupazioni per la loro sicurezza, in virtù di minacce specifiche provenienti dalla parte israeliana.
- Nabih Berri – Presidente del Parlamento Libanese
- Najib Mikani – Primo Ministro Libanese
- Guido Crosetto – Ministro della Difesa Italiano
