La Mazzetta: Quando la Corruzione Diventa un Rischio Calcolato

corruzione e imprenditoria: una testimonianza diretta

Nel contesto della recente inchiesta riguardante la corruzione a Roma, emerge il racconto di un imprenditore edile romano, attivo da diversi anni con la Pubblica Amministrazione. La sua esperienza offre uno spaccato reale sul fenomeno della corruzione e sulla sua incidenza nel settore imprenditoriale.

l’incontro e la confessione

Durante un incontro riservato, l’imprenditore ha richiesto di lasciare i telefoni in auto, evidenziando il suo desiderio di tutelare la propria identità. Ha iniziato a raccontare con franchezza: “In passato ho versato tangenti, ho tentato di allontanarmi da questo meccanismo e ho anche denunciato, ma il lavoro è calato drasticamente”. Questa scelta ha avuto conseguenze significative sulla sua azienda.

il meccanismo delle mazzette

L’imprenditore ha descritto la mazzetta come un costo fisso che molte aziende incorporano, e ha sottolineato come diversi imprenditori siano costretti a pagare per ottenere contratti pubblici. “Non si tratta di arricchirsi, ma di sopravvivere nel mercato”, ha affermato. Molti vedono la tangente come “un rischio calcolato” all’interno di un contesto dove è divenuta prassi.

dinamiche del corrotto e del corruttore

Un punto chiave sollevato è la differenza tra il corrotto e il corruttore. L’imprenditore ha osservato che “uno accumula denaro, mentre l’altro spesso paga per avere accesso a commesse vitali”. Questa distinzione è significativa nel quadro dell’operato imprenditoriale.

il “rischio calcolato” e l'”effetto collaterale”

La tangente, per alcuni, rappresenta un “rischio calcolato”. “Ci sono più probabilità di successo che di insuccesso”, ha spiegato, evidenziando come chi richiede la tangente la consideri un atto dovuto. Questo rappresenta una critica al sistema, dove le dinamiche corruttive sembrano favorire sempre gli stessi, sia tra imprenditori che tra funzionari pubblici.

conclusioni e osservazioni finali

Questa testimonianza evidenzia un sistema che favorisce chi si adegua, mantenendo invariate le stesse imprese e persone nel panorama degli appalti pubblici. Nonostante la possibilità di fare nomi o riferimenti concreti, l’imprenditore ha scelto di non farlo, affermando che “non funziona” e rimarcando la sua volontà di mantenere le sue dichiarazioni per iscritto. Il suo racconto si inserisce in un contesto più ampio di discussione sulla corruzione e sulla necessità di un cambiamento sistemico.