arrivo dei migranti in albania
È previsto per la notte tra domani e mercoledì mattina l’arrivo di un numero significativo di migranti, attualmente a bordo del pattugliatore Libra della Marina Militare in direzione Albania. I migranti, in totale 16, includono dieci persone provenienti dall’Egitto e sei dal Bangladesh, tutti in fuga dalla Libia. I salvataggi sono stati effettuati dalla Guardia Costiera italiana in acque internazionali, con i migranti che hanno inizialmente lasciato le coste libiche di Sabratha e Zuara.
trattamento e procedure di identificazione
All’arrivo, i migranti saranno trasferiti all’hotspot di Schengjin, dove verranno sottoposti a controlli sanitari e procedure di identificazione. Coloro che riceveranno misure di rimpatrio o restrittive della libertà personale saranno poi spostati nel Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) di Gjader. Gli altri migranti che desiderano richiedere asilo e protezione internazionale avranno la possibilità di farlo attraverso procedure accelerate, previste per essere completate entro un mese.
Al termine di tali procedure, coloro che riceveranno il riconoscimento della protezione saranno trasferiti in Italia per chiedere un permesso di soggiorno, mentre coloro che riceveranno un diniego saranno portati al Cpr per essere rimpatriati. I trasferimenti da Schengjin a Gjader avverranno utilizzando mezzi delle forze di polizia italiane, scortati dalla polizia albanese. Circa 200 membri delle forze dell’ordine, comprendenti poliziotti, carabinieri e finanzieri, si occuperanno della gestione dei centri di accoglienza, insieme alla polizia penitenziaria incaricata di vigilare sulle misure restrittive.
controverse reazioni politiche
La situazione ha generato accese polemiche, con le opposizioni che criticano l’approccio del governo. Elly Schlein ha denunciato l’utilizzo di 800 milioni di euro per un accordo di deportazione, sostenendo che ciò costituisce una violazione dei diritti fondamentali. Ha evidenziato che tali fondi potrebbero essere stati impiegati per affrontare le liste d’attesa nei servizi pubblici.
Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha rincarato la dose, affermando che l’aumento delle tasse da parte di Giorgia Meloni è motivato dal finanziamento di centri di detenzione per migranti in Albania, piuttosto che da investimenti per scuole e ospedali. Anche Enrico Borghi, senatore di Italia Viva, ha definito la misura come costosa e inefficace, avvertendo che potrebbe rivelarsi solo un’azione di facciata, con ingenti spese pubbliche sventolate inutilmente.
- Elly Schlein
- Riccardo Magi
- Enrico Borghi