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Due individui, di 37 e 34 anni, sono stati accusati di gravi delitti associati alla criminalità organizzata. Questi ultimi sono stati identificati come parte della famiglia Casamonica e sono stati assoggettati a misure restrittive da parte delle autorità.
14 ottobre 2024 | 10.37
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Questa mattina, gli agenti della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato Romanina hanno effettuato un’operazione basata su indagini approfondite, coordinate dalla Procura della Repubblica. Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti di un 37enne e un 34enne, entrambi legati alla famiglia Casamonica, con posti di responsabilità per associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione e truffa. Le indagini sono iniziate a seguito di una denuncia presentata a dicembre 2019, relativa a un caso di estorsione attribuito al più grande dei due indagati, permettendo di documentare almeno dieci ulteriori episodi criminosi, alcuni dei quali coinvolgevano anche l’altro indagato.
Le ricerche hanno rivelato l’esistenza di un’associazione mafiosa attiva nella zona Appia-Tuscolana, con un centro operativo localizzato in Porta Furba. Sono emerse prove del coinvolgimento della famiglia Casamonica in attività illecite come la cessione di stupefacenti, usura, estorsione, intestazioni fittizie di beni e attività commerciali. Al termine delle indagini, concluse nel 2022, ai due sono state contestate estorsioni perpetrate attraverso minacce derivanti dall’appartenenza al clan e, solo per il 37enne, anche truffa aggravata e usura. Quest’ultimo utilizzava metodi mafiosi per estorcere denaro a diverse vittime, minacciando violenza fisica e sovraccaricando i prestiti con tassi di interesse elevati, fino al 300%. I profits di queste attività venivano successivamente riciclati attraverso vincite alle VLT, giocate da terzi ma formalmente registrate a suo nome.
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