“Riveste un’importanza cruciale la figura dello specialista nella gestione di patologie di natura genetica, endocrinologica e uro-andrologica.”
12 ottobre 2024 | 09.44
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Le questioni riguardanti la genitalità, sia in ambito urologico che andrologico, sono frequentemente sottovalutate. Si osserva una carenza di specialisti dedicati ai giovani, i quali, dopo essere stati seguiti da pediatri durante l’adolescenza, si trovano privi di un adeguato punto di riferimento al raggiungimento della giovane età adulta. La figura professionale che dovrebbe fornire questo supporto è l’urologo, con competenze specifiche in materia di salute genitale. Il suo intervento non si limita solo alla cura delle problematiche genitali, ma si estende anche alla promozione del benessere generale degli individui di sesso maschile. È essenziale che l’urologo si occupi di aspetti preventivi per garantire la salute complessiva. Spesso le condizioni trattate includono patologie di tipo genetico, endocrinologico e uro-andrologico, rendendo quindi il ruolo dell’urologo decisivo nel contesto attuale della medicina.
La gestione di questi pazienti è articolata in due fasi – ha precisato Salonia. La prima fase, la fase attuale, si verifica all’incirca intorno ai 16 anni, momento in cui i ragazzi interrompono il rapporto con il pediatra e necessitano di un urologo-andrologo specializzato in materia genitale. La seconda fase è rivolta al futuro, riguardando varie problematiche legate all’ipogonadismo, alla produzione e al funzionamento del testosterone, oltre che alla salute cardiovascolare, osseomuscolare e psicologica. È fondamentale considerare anche l’armonia del percorso riproduttivo e sessuale di questi pazienti; tali aspetti richiedono un’attenzione specialistica a lungo termine.
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