Come i Soldi Destinati a Londra Rivelano i Retroscena del Viaggio del Papa ad Assisi nel Libro di Maria Antonietta Calabrò

le rivelazioni sul caso “sloane avenue”

Recenti sviluppi nel processo “Sloane Avenue” hanno portato alla luce una serie di eventi che coinvolgono investimenti significativi e controversi da parte della Segreteria di Stato vaticana. Queste informazioni mettono in discussione la gestione finanziaria della Chiesa, sollevando interrogativi sulla volontà di riforma introdotta da Papa Francesco.

le origini dell’indagine

Il 29 luglio 2023, durante la requisitoria dell’Avvocato Alessandro Diddi, è emerso che già nel 2012 si stava predisponendo la movimentazione di centinaia di milioni di euro sotto la supervisione della Segreteria di Stato vaticana. Un’azione che mirava a nascondere tali fondi da ulteriori controlli. Enrico Crasso, ex dirigente del Credit Suisse, ricevette un incarico per gestire questa operazione nel 2012. Angelo Becciu, all’epoca sostituto per gli Affari Generali, stava progettando investimenti nella Falcon Oil, azienda del finanziere Antonio Mosquito.

l’implementazione degli investimenti

Nel corso del 2013, venne creato il fondo Athena, con lo scopo di facilitare investimenti ad elevato rischio. Si segnalano trasferimenti di capitali, ben 200 milioni, finalizzati a “blindare” le operazioni immobiliari con Raffaele Mincione, responsabile della gestione dei fondi. Il primo trasferimento significaltivo avvenne il 4 ottobre 2013, con 50 milioni destinati al Credit Suisse.

la gestione accentrata delle risorse

Tutte le operazioni finanziarie della Segreteria di Stato, come indicato dal Promotore vaticano aggiunto, Gianluca Perone, rivelano una situazione senza precedenti. L’84% del patrimonio della Segreteria di Stato è stato bloccato per garantire tali investimenti, mettendo a rischio la stabilità economica della Chiesa.

la natura dei fondi investiti

Le scelte fatte hanno portato a un’irregolarità nella gestione delle risorse vaticane, che ora risultano molto esposte a operazioni speculative di lungo termine. Si parla di investimenti in hedge fund caratterizzati da illiquidità e da rischi elevati, generando una preoccupazione crescente nel contesto ecclesiastico.

le implicazioni legali

La questione del Palazzo di Londra ha avuto ramificazioni giuridiche considerevoli, con l’ottenimento del bene da parte della Segreteria di Stato solo nel 2019. La gestione delle operazioni e i successivi mutui accesi per sostenere tali investimenti hanno portato a uno sforzo economico insostenibile e a un disavanzo strutturale.

rischi ed etica degli investimenti

Gli approcci di investimento adottati nel caso specifico sollevano interrogativi riguardo alla conformità con gli ideali ecclesiastici. La Segreteria di Stato ha operato in maniera che contrasta con i principi della gestione patrimoniale vaticana, spingendo verso una deriva altamente speculativa.

  • Alessandro Diddi – Promotore di giustizia
  • Enrico Crasso – Ex dirigente Credit Suisse
  • Angelo Becciu – Esecutore degli investimenti
  • Raffaele Mincione – Finanziere coinvolto
  • Gianluca Perone – Professore di diritto commerciale e Promotore vaticano aggiunto