Appello urgente per la lotta contro l’Alzheimer
In un contesto globale sempre più preoccupante riguardo l’Alzheimer e la demenza, importanti organizzazioni hanno lanciato un appello ai leader del G7 per un intervento significativo. Questo appello è stato formulato dalla Davos Alzheimer’s Collaborative (DAC), in collaborazione con il European Brain Council, la Global CEO Initiative on Alzheimer’s Disease, l’Associazione italiana malattia di Alzheimer e la Fondazione Prada, durante un incontro collaterale ai lavori del G7 a Ancona.
La crescente sfida globale
Attualmente, circa 55 milioni di persone nel mondo convivono con l’Alzheimer e si stima che tale cifra possa triplicare entro il 2050. Oltre all’impatto diretto sulla salute, la malattia influisce anche sui familiari e sui caregiver, i quali sono in molti casi costretti a lasciare il lavoro per assistere i propri cari. I costi economici associati alla demenza superano annualmente i 1.300 miliardi di dollari, ma il carico emotivo e sociale è estremamente difficile da quantificare.
Disparità nell’accesso alle cure
Nonostante i progressi nella ricerca, le terapie approvate non sono disponibili in modo equo. Molti pazienti e persone a rischio continuano a non avere accesso a trattamenti di avanguardia per la diagnosi e il monitoraggio del deterioramento cognitivo, contribuendo a importanti disparità sanitarie a livello globale.
Richieste ai governi del G7
I rappresentanti della DAC hanno delineato vari aspetti su cui i governi del G7 dovrebbero concentrarsi per garantire l’accesso alle terapie per l’Alzheimer:
- Espandere la collaborazione globale e intersettoriale
- Investire nella preparazione del sistema sanitario
- Creare le condizioni per una diagnosi precoce e accurata
- Accelerare lo sviluppo e l’erogazione di cure per l’Alzheimer
- Promuovere la ricerca e l’accesso alle innovazioni sanitarie
Il contesto italiano
L’Alzheimer è una problematica di grande rilevanza in Italia, dove si prevede che più di un terzo della popolazione supererà i 65 anni entro il 2050. Attualmente, sono più di 1 milione gli italiani affetti da demenza, con 700.000 casi di Alzheimer. Un’indagine ha rivelato che il 44% delle persone anziane considera la perdita di memoria o altre difficoltà cognitive come un problema significativo.
Parole chiave da incontri internazionali
Distinti esperti del settore, tra cui:
- Yoshiki Takeuchi, Deputy Secretary-General della OECD
- George Vradenburg, Presidente fondatore della DAC
- Alessandro Padovani, Presidente della Società italiana di neurologia
- Hilary Evans-Newton, Direttore generale di Alzheimer’s Research UK
hanno sottolineato l’importanza di agire ora per garantire che le innovazioni nel campo della salute mentale possano beneficiare le famiglie e le persone affette da Alzheimer.