Arresti in Russia: Estradizione Richiesta per Giornalisti Rai Battistini e Traini

Recentemente, si è amplificata l’attenzione sui giornalisti italiani coinvolti in controversie con le autorità russe.

Cartello per Kursk - Afp
Cartello per Kursk – Afp

07 ottobre 2024 | 22.11

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La Russia ha ordinato l’arresto in contumacia dei giornalisti Rai, Simone Traini e Stefania Battistini, accusati di “attraversamento illegale del confine” dall’Ucraina. Entrambi si trovano attualmente al di fuori del territorio della Federazione russa dopo aver riportato notizie riguardanti l’incursione ucraina a Kursk durante l’estate. Secondo fonti russe, un tribunale della regione di Kursk ha sollecitato l’estradizione dei due giornalisti per affrontare le accuse di “attraversamento illegale” e ha disposto la “custodia cautelare” in Russia.

Battistini, Traini e i reporter ricercati da Mosca

Stefania Battistini è la prima giornalista della Rai a documentare l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk e dal 12 settembre scorso è ufficialmente ricercata da Mosca. Insieme a Traini, risulta nell’elenco che comprende anche altri professionisti di testate estere, tutti accusati di attraversamento illegale del confine tra Ucraina e Russia.

L’elenco include anche nomi noti come:

  • Nick Walsh – Cnn
  • Nicholas Simon Connolly – Deutsche Welle
  • Natalya Nagornaya – Emittente tv ucraina 1+1
  • Diana Butsko – Giornalista ucraina
  • Olesya Borovik – Giornalista ucraina

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha manifestato sorpresa rispetto alla decisione russa di includere Battistini nella lista dei ricercati, attraverso un post su X. Tale comunicazione è stata seguita dalla dichiarazione del ministero dell’Interno russo.

Il servizio di Battistini

Lo scorso 17 agosto, l’Fsb ha dichiarato di aver avviato un procedimento penale nei confronti di Battistini e Traini per aver attraversato illegalmente il confine con la Russia e per aver girato riprese video a Sudzha, una località della regione di Kursk colpita da un’incursione ucraina.

La Rai ha denunciato tale decisione come una violazione della libertà d’informazione, sottolineando che i due reporter hanno eseguito il loro lavoro in modo esemplare e obiettivo. L’azienda ha inoltre ribadito l’importanza della loro attività per il servizio pubblico, affermando di voler tutelare i diritti dei propri giornalisti contro l’azione del governo russo.

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