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Il 5 agosto del 1989 rappresenta una data cruciale per Vincenzo Agostino, padre di Nino Agostino, poliziotto assassinato dai sicari di Cosa Nostra, assieme alla moglie in attesa, Ida Castelluccio. Dopo 35 anni di attesa per giustizia, la Camera di consiglio ha emesso oggi la sentenza dell’ergastolo per Gaetano Scotto, uno dei responsabili dell’omicidio. Le emozioni si sono messe in evidenza durante l’udienza, in particolare per le figlie di Vincenzo, Ida e Flora, e per il nipote Nino Morana, che hanno condiviso il momento di giustizia attesa da così tanto tempo.
il processo e la condanna
Il processo si è concluso dopo un’attesa di oltre 7 ore in aula bunker presso il carcere Pagliarelli di Palermo. Durante questo periodo intenso, è emersa l’importanza della figura di Nino Agostino, attivo nel raccogliere informazioni sui latitanti del territorio. I giudici hanno accolto le richieste dell’accusa, condannando Scotto all’ergastolo e ordinando un risarcimento di oltre mezzo milione di euro per le parti civili.
richiesta di verità
Nino Morana ha esposto un appello al boss Gaetano Scotto, esortandolo a collaborare per chiarire le circostanze oscure attorno alla morte del suo zio. Accanto a lui, don Luigi Ciotti rappresentante dell’Associazione Libera, si è unito nella richiesta di giustizia e risposte.
le caratteristiche del processo
Diverse accuse hanno caratterizzato il processo, in particolare nei confronti di Scotto, accusato di duplice omicidio aggravato. La Procura ha sostenuto che l’agente Agostino fosse stato assassinato a causa della sua attività investigativa, che lo aveva messo in contatto con elementi legati ai servizi segreti e portato a scoprire relazioni illecite tra mafia e istituzioni.
le figure coinvolte
- Vincenzo Agostino – padre della vittima
- Ida e Flora – figlie di Vincenzo Agostino
- Nino Morana – nipote di Vincenzo Agostino
- Gaetano Scotto – condannato all’ergastolo
- Don Luigi Ciotti – rappresentante di Libera
- Lia Sava – Procuratrice generale
- Umberto De Giglio – pg
- Nico Gozzo – pg
- Francesco Paolo Rizzuto – coimputato, assolto
La conclusione di questo processo rappresenta un passo significativo nella lotta contro la mafia e un momento di profonda emozione per la famiglia Agostino.