cessione di territori alla russia
Il quotidiano Financial Times delinea una situazione complessa riguardante il conflitto in Ucraina. Secondo le analisi, dopo oltre 950 giorni di conflitto, emerge una possibilità di mediazione che prevede la cessione di territori alla Russia come condizione per l’adesione dell’Ucraina alla NATO. Secondo le fonti citate dal giornale, ciò sarebbe considerato come “l’unico gioco possibile”, sebbene per gli ucraini rimanga un tabù, almeno a livello ufficiale.
garanzie di sicurezza come base di negoziato
Numerosi diplomatici occidentali e funzionari ucraini cominciano a ritenere che significative garanzie di sicurezza potrebbero costituire la base per un accordo negoziale, nel quale la Russia manterrebbe, de facto, il controllo di alcuni territori occupati. Il Financial Times chiarisce che né Kiev né i suoi sostenitori intendono riconoscere la sovranità russa su oltre un quinto del territorio ucraino attualmente sottoposto a occupazione illegale dal 2014. Si avanza l’ipotesi che in futuro tali aree potrebbero essere riconquistate tramite negoziazione diplomatica, anche se questo approccio è percepito come sensibile dai cittadini ucraini.
la guerra e lo stallo
La proposta indicata dal Financial Times si sviluppa in un periodo di apparente stallo nel conflitto. La Russia ha fatto progressi nel Donbass, conquistando di recente Vulhedar, e si sta avvicinando all’importante nodo strategico di Povkrosk, cruciale per le comunicazioni di Kiev. A complicare ulteriormente la situazione, giunge l’autunno, che potrebbe portare piogge e trasformare il campo di battaglia in un terreno paludoso, ostacolando i movimenti delle truppe.
Negli ultimi due mesi, le forze ucraine hanno invaso la regione russa di Kursk, conquistando oltre mille chilometri quadrati. Tale operazione ha costretto Mosca a ristrutturare le proprie strategie militari, riposizionando uomini e mezzi distolti da altri fronti. La Russia, Non ha allentato la sua pressione sul Donbass.
il rifiuto di zelensky
Il messaggio del presidente Zelensky è stato chiaro e deciso rispetto allo scenario delineato dal Financial Times. Attraverso un comunicato sui social media, il presidente ha affermato che l’Ucraina non accetterà mai mutilazioni territoriali e continuerà a lottare per il recupero della Crimea. Zelensky ha dichiarato: “Il nostro compito è garantire una pace affidabile e una sicurezza duratura per l’Ucraina. Ciò è possibile solo nel rispetto del diritto internazionale, senza commercio di sovranità o territori.” Questo concetto è stato ribadito più volte nei documenti presentati al governo americano e ai candidati presidenziali.
Il presidente ha inoltre espresso: “L’Ucraina ha bisogno di una pace giusta e duratura, protetta dalla minaccia di guerra. Questo è possibile solo attraverso posizioni ferme e con l’unità della nostra gente e dei nostri partner.” I messaggi di Zelensky sottolineano la ferma volontà dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale.