Meloni e Canfora: Svolta nel Caso di Diffamazione, Ecco Cosa è Successo

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Il caso che coinvolge la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il noto filologo e storico Luciano Canfora, ha suscitato un notevole interesse mediatico e politico. Recentemente, la Meloni ha deciso di ritirare la querela per diffamazione mossa contro Canfora, in merito a una dichiarazione in cui l’intellettuale l’aveva descritta come “neonazista nell’animo”.

04 ottobre 2024 | 16.48

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La querela era stata presentata a seguito di alcune affermazioni rilasciate da Canfora durante un convegno tenutosi nel 2022. L’udienza per il processo era prevista per il 7 ottobre prossimo. In tale contesto, le dichiarazioni di Canfora, che includevano frasi contro un pubblico ufficiale nel pieno esercizio delle sue funzioni, avevano portato a due richieste di risarcimento danni da parte della Meloni, fissate in 20 mila euro.

controversie e difesa

Le affermazioni del filologo hanno sollevato un dibattito significativo, essendo state qualificate dalle autorità come un attacco a un pubblico ufficiale. La difesa, Aveva richiesto un ‘non luogo a procedere’, insinuando che l’asserzione non costituiva reato ma rappresentava piuttosto esercizio del diritto di critica.

reazioni pubbliche

Il ritiro della querela ha attirato l’attenzione anche di figure pubbliche come Roberto Saviano, che ha criticato l’operato della presidente. In un post sul social media X, Saviano ha commentato la scelta della Meloni, sottolineando il tentativo di minimizzare l’impatto delle intimidazioni e affermando di essere “fiero di essere stato portato a processo” da un governo che considera “banditesco”.

Tra le dichiarazioni di Saviano:

  • Definizione della Meloni come “neonazista nell’animo”.
  • Critica al ritiro della querela come modo per ridurre le intimidazioni.
  • Orgoglio nell’aver testimoniato contro le politiche del governo

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