Netanyahu e l’Iran: Strategia di Attacco tra Siti Nucleari e Petrolio

La tensione internazionale aumenta significativamente a seguito dell’attacco iraniano del primo ottobre, un evento che ha sollecitato una risposta da parte di Israele. Con oltre 180 missili lanciati dalla Repubblica islamica, l’esercito israeliano sta considerando varie opzioni per ritorsioni mirate.

Risposta israeliana prevista

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato che ci sarà una risposta determinata, affermando che “l’Iran ha commesso un grosso errore e pagherà”. Daniel Hagari, portavoce delle IDF, ha precisato che “agiranno nel tempo e nel luogo da loro scelti”. Il dialogo tra Netanyahu e il presidente americano Joe Biden è in corso, Il Pentagono non conferma dettagli specifici riguardo alla risposta israeliana.

Secondo l’analista Michael Milshtein, l’inevitabile rappresaglia israeliana potrebbe colpire “porti, siti militari o il quartier generale dei Pasdaran”.

Siti nucleari nel mirino

Alcuni esperti ipotizzano che i siti nucleari iraniani, come l’impianto di arricchimento dell’uranio a Natanz e il centro di ricerca nucleare di Isfahan, possano diventare obiettivi della rappresaglia israeliana. Questa linea di azione non è supportata dagli Stati Uniti, che hanno sottolineato la necessità di una risposta proporzionata.

Factor favorenti per Israele includono:

  • Focalizzazione delle elezioni negli Stati Uniti.
  • Debolezza dei proxy iraniani come Hamas e Hezbollah.

Obiettivi potenziali di attacco

Israele potrebbe concentrare i suoi attacchi su diversi impianti strategici, in particolare:

  • Impianto di arricchimento dell’uranio a Natanz.
  • Centro di ricerca nucleare di Isfahan.

Attaccare i settori petroliferi, meno sorvegliati, potrebbe anche rivelarsi una mossa vantaggiosa per indebolire l’economia iraniana durante un periodo di crescente insoddisfazione popolare. Ogni risposta deve essere calcolata per evitare un’escalation devastante.

Reazione dell’Iran

Un attacco israeliano imminente potrebbe generare una risposta fulminea da parte di Teheran, trasformando la situazione in una spirale di contrattacchi missilistici. Marc Owen Jones ha osservato che, mentre l’attacco iraniano era ben calibrato, la controffensiva israeliana potrebbe essere imprevedibile e più severa rispetto agli eventi precedenti.