Scuola: Il Caso Italia alla Corte UE per i Contratti dei Docenti Precari

deferimento dell’italia alla corte di giustizia dell’ue

La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per non aver rispettato le richieste di porre fine all’utilizzo “abusivo” di contratti a tempo determinato e a condizioni lavorative considerate “discriminatorie” nel settore scolastico. Secondo quanto riportato dalla Commissione, l’Italia non è dotata delle norme necessarie per impedire la discriminazione nelle condizioni di lavoro e l’abuso di contratti temporanei successivi.

discriminazione nella retribuzione

Un aspetto chiave evidenziato riguarda la normativa italiana che regola la retribuzione degli insegnanti a tempo determinato nelle scuole pubbliche. In particolare, essa non contempla una progressione retributiva incrementale basata sulle precedenti esperienze lavorative. Questo si traduce in una situazione di discriminazione nei confronti degli insegnanti assunti a tempo indeterminato, ai quali è garantita tale progressione.

misure insufficienti contro l’abuso di contratti temporanei

In aggiunta, l’Italia non ha implementato, contrariamente a quanto previsto dal diritto comunitario, misure adequate per prevenire l’uso improprio di contratti a tempo determinato per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario nelle scuole statali. Questo comportamento è in violazione delle normative europee riguardanti il lavoro a tempo determinato. La Commissione ha dunque concluso che gli sforzi attuati dalle autorità italiane siano stati insufficienti, da qui la decisione di deferire il Paese alla Corte di Giustizia.

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  • Insegnanti a tempo determinato
  • Personale amministrativo, tecnico e ausiliario