Ingegneri: Ristrutturazione Sostenibile per l’Ambiente Entro il 2025 – Il Piano Nazionale

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Il Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri ha recentemente annunciato che nel 2025 l’Italia dovrebbe implementare un Piano nazionale per la ristrutturazione degli edifici. Risulta attualmente inefficace identificare gli edifici che consumano maggiormente energia. Durante il 68° Congresso nazionale degli ingegneri a Siena, è stata evidenziata l’urgenza di adottare misure che rendano il patrimonio edilizio sempre meno energivoro. Secondo il Centro studi, questa trasformazione comporta costi e necessita di una visione strategica a lungo termine che sembra mancare nel panorama attuale del paese.

È emersa anche una forte preoccupazione riguardo alla posizione del Governo italiano in merito ai cosiddetti Superbonus, considerato come un costo netto per lo Stato senza evidenziare benefici effettivi. Inoltre, la Direttiva europea EPBD, recentemente approvata, presenta interrogativi e problematiche ancora irrisolte.

Obiettivi di riduzione energetica

Gli Stati membri sono chiamati a ridurre del 16% i consumi energetici degli edifici entro il 2030, iniziando dal 2020, fino a raggiungere una riduzione del 20-22% entro il 2035. La strategia prevede interventi su nuovi edifici a impatto zero e ristrutturazioni significative di quelli esistenti, mirando, nella prima fase, al 43% delle strutture più energivore.

Punti chiave della Direttiva

  • Edifici pubblici ad emissione zero di combustibili fossili dal 2028.
  • Tutte le altre tipologie di nuovi edifici ad emissione zero dal 2030.
  • Piano nazionale di ristrutturazione da presentare entro il 2025.

Nonostante queste indicazioni, rimane persiste un gap di informazioni sullo stato attuale degli edifici, rendendo difficile la pianificazione dei lavori di ristrutturazione. Attualmente, gli edifici residenziali nelle classi di prestazione energetica inferiori (E, F e G) rappresentano il 70,1% del patrimonio immobiliare nazionale, secondo i dati Enea.

Implicazioni e criticità del piano

La mancanza di diagnosi energetiche dettagliate e il reperimento di risorse finanziarie adeguate sono problemi cruciali. È emerso che senza la collaborazione tra risorse pubbliche e private, realizzare un piano di ristrutturazione efficace risulta complesso. La situazione attuale preoccupa particolarmente anche perché, con l’avvicinarsi della fine del 2024, non esiste ancora un Piano di ristrutturazione concreto come previsto dalla Direttiva EPBD.

Famiglie coinvolte

Le famiglie che potrebbero necessitare di ristrutturazioni urgenti sono numerose. Si stima che le operazioni più necessarie per il 43% degli edifici energivori interesserebbero fino a 11,8 milioni di alloggi occupati. Questo aspetto sociale non può essere trascurato, dato l’impatto che una ristrutturazione di tale entità avrebbe sulla comunità.

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