Crisi Economica in Russia: Cosa Significano per Putin e la Guerra in Ucraina i Fondi in Esaurimento

Il comparto della difesa sta operando a pieni regimi per soddisfare le esigenze del conflitto in Ucraina, ma ha già raggiunto un c limite di operatività. Le attuali valutazioni indicano che Vladimir Putin avrà le risorse necessarie per continuare il conflitto per un arco temporale compreso tra 12 e 18 mesi. Nel frattempo, il settore militare russo è intrapreso in una ristrutturazione strategica che si protrarrà per 8-10 anni, con proiezioni di spesa per la difesa previste oltre il 6% del prodotto interno lordo per il prossimo anno, mantenendo gli equilibri finanziari.

La bozza di bilancio e i piani di Mosca

Recentemente, il governo russo ha presentato alla Duma una previsione di bilancio per il 2025 e il triennio 2025-2027. Da queste anticipazioni, gli economisti Aleksandra Prokopenko e Alexander Kolyandr hanno tracciato possibili scenari e fratture nel piano di Mosca. La spesa militare è considerata il principale motore della crescita economica, come sostenuto dal ministro della Difesa Belousov. Non mancano le voci favorevoli a un riequilibrio economico, come quella della governatrice della Banca Centrale, Elvira Nabiullina, che esprimono preoccupazioni sulla sostenibilità a lungo termine di questo modello. Il Cremlino tende a trascurare tali timori, optando per un approccio reattivo.

Il mercato interno della difesa non è illimitato, e le esportazioni risentiranno delle sanzioni in atto, portando a previsioni di shock economico nel corso dei prossimi 5-7 anni, secondo Prokopenko. Inoltre, la cessazione delle ostilità in Ucraina non comporterà necessariamente una riduzione della spesa militare per la Russia.

Strada in salita per Putin

Con la chiusura della fase di ‘normalità’ del conflitto, si prevede che per Putin sia sempre più arduo mantenere lo status quo. I bilanci prefigurano un contesto in cui sarà complicato gestire le variabili economiche influenzate dalla guerra, ovvero le spese per il welfare, il finanziamento delle imprese della difesa e la stabilità macroeconomica. Il bilancio della difesa continuerà a crescere anche nel 2025, in termini sia nominali che proporzionali rispetto al prodotto interno lordo.

Il governo russo prevede di incrementare la spesa militare, contando su un aumento dei redditi e sull’implementazione di nuove tasse, con un incremento previsto del 73% nell’afflusso di entrate non legate a gas e petrolio. Questo surplus sarà interamente destinato a coprire la spesa per la difesa, mentre altre spese pubbliche subiranno delle riduzioni, come la costruzione di nuove strade e infrastrutture.

Il comparto della difesa ha già raggiunto il limite delle sue capacità e necessita di una ristrutturazione per accrescere la propria capacità produttiva, ciò che non sarà finanziato se non attraverso fondi pubblici. In questa fase iniziale e intermedia del conflitto, storicamente, i Paesi in guerra tendono a registrare un aumento economico. L’attuale contesto racchiude fattori imprevisti legati all’efficacia delle sanzioni e al blocco dei capitali, che ora rimangono in Russia anziché fluire verso l’Occidente.

Segnali di crisi

Tra i segnali che preannunciano una futura crisi, vi è il mercato del lavoro che si trova ai massimi storici, con una disoccupazione che si attesta intorno al 2,4%, rendendo difficile l’espansione della produzione nel complesso militare-industriale. A questo proposito, potrebbe risultare vantaggioso per i Paesi che supportano l’Ucraina incentivare politiche di reclutamento di professionisti russi nei settori della tecnologia e delle scienze, oltre a facilitare il rientro dei capitali.