Durante un’intervista con Francesca Fialdini, Gabriele Corsi si è aperto riguardo alla salute mentale e alle sue fragilità personali. Presentando il suo libro, l’artista ha condiviso un’intensa riflessione sulla vita e sulle relazioni con i propri cari.
29 settembre 2024 | 20.05
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“Dite alle persone che per voi sono importanti quanto le amate, non c’è tempo da perdere,” ha affermato Corsi. Quest’anno ha presentato il suo volume “Che bella giornata, speriamo che non piova” (Cairo Editore), definendolo una storia di pazzia e memoria. Il libro narra la sua articolata esperienza di obiettore di coscienza in una struttura psichiatrica e la connessione con la malattia del padre, una condizione che ha segnato profondamente la sua visione della vita.
In un momento di vulnerabilità, ha dichiarato: “L’uomo che sono oggi è il risultato di quell’esperienza e della condizione attuale di mio padre. Capisco ora l’importanza di esternare i propri sentimenti.” Con voce rotta dall’emozione, ha riflettuto sui silenzi condivisi con il genitore, esprimendo la sua ammirazione per le scelte di vita del padre, che si è dimesso per motivi etici legati alla produzione di armi.
Queste parole risuonano con forza, invitando a una profonda riflessione sulle relazioni familiari e sull’importanza di esprimere l’affetto prima che sia troppo tardi.
Ospiti e Personaggi
- Gabriele Corsi
- Francesca Fialdini
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